La perizia psichiatrica su Alessia Pifferi, la 38enne a processo per l’omicidio della figlia Diana morta di stenti a 18 mesi, ha stabilito che la donna era capace di intendere e volere al momento dei fatti. La firma è dello psichiatra forense Elvezio Pirfo, incaricato dai giudici di esaminarla, e rende ancora più complessa la posizione delle due psicologhe di San Vittore, attualmente indagate per favoreggiamento e falso ideologico, che le somministrarono test in carcere arrivando alla conclusione che il suo quoziente intellettivo fosse ben sotto la media, con un punteggio di 40. Il lavoro delle due professioniste, secondo quanto ipotizzato dal pm Francesco De Tommasi (che ha dato impulso a un’inchiesta parallela in cui è indagata anche l’avvocata di Alessia Pifferi, Alessia Pontenani) avrebbe aiutato la 38enne a costruire una versione alternativa per difendersi dietro un vizio di mente inesistente.
L’esito del lavoro di Pirfo, riporta Ansa, è stato depositato poche ore fa e sarebbe stato accolto dall’imputata con un pianto davanti al suo legale. “Non sono un’assassina – è il commento di Alessia Pifferi appena appreso il risultato della perizia – e non ho mai voluto fare del male a mia figlia. Sono sempre stata sincera, voglio che esca la verità”. Per l’accusa, Alessia Pifferi era perfettamente consapevole dei rischi che l’abbandono della minore avrebbe comportato e, nonostante questo, avrebbe scelto di lasciarla sola in casa per una settimana, senza accudimento, preferendo stare con il compagno fuori città. Il corpo della piccola Diana fu trovato nell’appartamento milanese della donna il 20 luglio 2022, al suo ritorno dal viaggio di piacere che l’aveva vista allontanarsi dal capoluogo il 14 luglio precedente. Alessia Pifferi risponde dell’accusa di omicidio volontario aggravato davanti alla Corte d’Assise di Milano e rischia l’ergastolo. “Il problema è che la mia mente si è spenta, si è proprio distaccata dal ruolo di mamma – avrebbe dichiarato la 38enne in sede di indagine peritale nel tentativo di spiegare il suo comportamento –. Oggi mi sento una cattiva madre“.
Alessia Pifferi capace di intendere e di volere: così rischia l’ergastolo, le parole dell’avvocato Pontenani
L’avvocato Alessia Pontenani, che assiste Alessia Pifferi nel processo per omicidio aggravato che si celebra a suo carico a Milano per la morte della figlia Diana, ha commentato brevemente l’esito della perizia psichiatrica che spazza via il cauto ottimismo della difesa circa la presunta condizione di incapacità dell’imputata quando, nel luglio 2022 e dopo averlo già fatto in precedenza per un periodo inferiore, abbandonò la minore da sola in casa per una settimana. Il commento del legale è riportato dall’Ansa: “Con questa perizia è ergastolo sicuro, ma confido nella Corte d’Assise. Ritengo che il clima sia ormai viziato dal fatto che il pm ha indagato me e le psicologhe, cosa che ha intimorito tutti“.
Pontenani è indagata con le due psicologhe che avevano in carico Alessia Pifferi durante la detenzione per l’ipotesi di falso in merito a una relazione che avrebbe certificato il presunto deficit cognitivo della donna. Le conclusioni del perito Elvezio Pirfo hanno sostanzialmente confermato il quadro accusatorio relativamente alla tesi del pm secondo cui Alessia Pifferi non avrebbe alcuna incapacità tale da pregiudicarne autodeterminazione e scelte di vita quotidiana. “Al momento dei fatti – questo un passaggio della perizia riportato dall’agenzia di stampa –, ha tutelato i suoi desideri di donna rispetto ai doveri di accudimento materno verso la piccola Diana e ha anche adottato ‘un’intelligenza di condotta’ viste le motivazioni diverse delle proprie scelte date a persone diverse“. Secondo il perito incaricato dai giudici, Alessia Pifferi non ha “disturbi psichiatrici maggiori” né “gravi disturbi di personalità“.