La sorella di Alessia Pifferi, Viviana, ha parlato poche ore fa ai microfoni di Quarto Grado sottolineando la sua disperazione per il dramma della nipotina Diana, 18 mesi, morta di stenti dopo essere stata abbandonata in casa per 6 giorni dalla madre. Alessia Pifferi rischia l’ergastolo: nel processo a suo carico, infatti, è imputata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dall’aver ucciso la figlia e dai motivi futili e abietti. Secondo la ricostruzione dell’accusa, la 38enne avrebbe lasciato la figlia da sola per una settimana, accettando il rischio concreto che morisse, per stare con il compagno. La tragedia si è consumata nel luglio scorso a Milano, il corpicino di Diana Pifferi trovato nell’abitazione della donna, adagiato su un lettino da campeggio, dopo giorni di solitudine, fame e sete.



La zia della piccola sostiene che, se solo Alessia Pifferi avesse detto di voler stare con il compagno, la famiglia si sarebbe presa cura della bambina scongiurando così quell’atroce fine. “Avrei potuto salvarla, avevo la chiave di casa perché l’abitazione è di nostra madre, se lei avesse parlato io avrei portato Diana con me, invece mi aveva allontanato perché non accettava interferenze nella sua vita. Diceva di essere una buona madre, ora deve pagare“.



La sorella di Alessia Pifferi: “Non ha mai lavorato, nostra madre l’ha sempre aiutata”

La piccola Diana sarebbe morta di stenti nella casa milanese dove la madre, Alessia Pifferi, l’ha lasciata sola per 6 giorni per stare con il compagno. A processo avrebbe cercato lo sguardo della sorella, Viviana Pifferi, che invece per lei ha solo parole che invocano giustizia: “Ora deve pagare per quello che ha fatto, Diana non doveva morire“. Dal carcere, Alessia Pifferi continua a dirsi “vittima” fin dalla sua infanzia: “Il rapporto con mamma non è stato semplice e sono sempre stata trattata come una sguattera per lei, il pulcino nero di casa. Ricordo che le mie amiche mi prendevano in giro perché avevo la maestra di sostegno, ed io così mi chiudevo ancora di più dentro me stessa, mi sentivo diversa“.



La madre di Alessia Pifferi, però, secondo il racconto della sorella della 38enne l’avrebbe sempre aiutata anche economicamente: “Mia sorella è sempre stata un tipo presuntuoso e non si riusciva ad avere grandi rapporti con lei. Ti allontanava appena facevi qualsiasi osservazione. Non la dovevi contestare. Per il bene della bambina cercavamo di starle vicino. Non sapevo che la lasciasse spesso sola in casa. Non ha mai lavorato, la casa dove viveva con Diana è di mia madre, le ha sempre detto di trovarsi un lavoro e non un uomo“.