Alessia Pifferi ha un «gravissimo ritardo mentale». Alla madre della piccola Diana, la bambina di 18 mesi che ha lasciato morire di stenti, è stato diagnosticato un quoziente intellettivo pari a quello di una bambina tra i 6 e i 7 anni. Lo ha spiegato la difesa della 36enne, l’avvocato Alessia Pontenani, in base ai risultati degli ultimi accertamenti medici svolti nel carcere di San Vittore e della consulenza di parte. Il legale nell’udienza in Corte d’Assise di Milano ha anticipato la richiesta di perizia psichiatrica per la sua assistita, accusata di omicidio volontario anche aggravato dalla premeditazione.



La Corte, che si è riservata di disporre una perizia sulle condizioni psichiche di Alessia Pifferi all’epoca dei fatti all’esito dell’istruttoria dibattimentale, ha invece respinto la richiesta di estromissione formulata dal pm Rosaria Stagnaro della consulenza redatta dalle psicologhe di San Vittore, che verrà usata ai fini istruttori. Per ora i giudici hanno deciso solo che la mamma di Diana può affrontare il processo perché ne comprende «le dinamiche». Si tornerà in aula il 5 giugno per l’analisi dei testimoni, tra cui due consulenti difensivi su aspetti psicologici e psichiatrici. All’esito dell’esame la difesa chiederà la perizia sul vizio di mente.



LA SORELLA DI ALESSIA PIFFERI “NON HA CHIESTO SCUSA”

«È stato giusto non concedere la perizia, per una settimana l’ha abbandonata, non è stato un raptus», ha dichiarato Viviana Pifferi, sorella dell’imputata che come la nonna della bambina si è costituita parte civile. «Non ha mai chiesto scusa, nemmeno nelle lettere che ha inviato a me e a mia madre. Non le risponderò mai fino a che non chiederà almeno scusa, io sono contro mia sorella ed è la parte giusta, perché quella che è morta è mia nipote», ha aggiunto, come riportato dal Giorno, la zia di Diana, assistita come la nonna dall’avvocato Emanuele De Mitri. La difesa di Alessia Pifferi ha fatto sapere che la donna assume psicofarmaci, è pentita ed è vittima di aggressioni fisiche e verbali in carcere. Inoltre, è emerso che tra i consulenti difensivi c’è anche il genetista Marzio Capra, che fece parte del pool della difesa nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio.



LA PROCURA “ALESSIA PIFFERI SANISSIMA”

Invece, per i pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro, l’imputata è una «persona sanissima, talmente sana che ha pensato di scrivere dal carcere tante lettere ai media per parlare della sua vicenda e far parlare di sé». La procura ha evidenziato che in nessuna delle relazioni mediche agli atti vi sono elementi relativi ai problemi mentali di Alessia Pifferi. Ha poi depositato ai giudici «l’audio e il video del primo interrogatorio della sera del 20 luglio in Questura, dove appare come una persona sempre lucida, orientata, capace di descrivere nel dettaglio, senza far trasparire particolari emozioni, poco dopo il ritrovamento del corpo di Diana». Ma sono state depositate anche le chat con i messaggi con una «serie di uomini», da cui si evince che «ha vissuto secondo una strategia ben precisa, chiara e lucida, fatta di scelte di vita ben precise».