Il dramma della piccola Diana, morta di stenti a 18 mesi dopo essere stata abbandonata da sola in casa per 6 giorni dalla madre Alessia Pifferi a Milano, rivive in ogni battuta del processo in corso a carico della donna e nei racconti della zia, Viviana Pifferi, sorella dell’imputata. Quest’ultima è intervenuta ai microfini della trasmissione Iceberg, condotta da Marco Oliva su Telelombardia, per parlare del caso che ha scioccato l’Italia e per sottolineare di non aver mai intuito la situazione in cui si trovava la nipotina. Quella a ridosso del 20 luglio 2022, data del ritrovamento del corpo della bambina nell’abitazione, non sarebbe stata la prima occasione in cui Alessia Pifferi la lasciava per stare con il compagno.
Nei mesi precedenti alla morte della piccola, stando alla ricostruzione degli inquirenti, la madre si sarebbe allontanata dall’appartamento per un tempo più o meno prolungato senza portarla con sé o affidarla alle cure di qualcuno. È quanto emerge anche dalla confessione di Alessia Pifferi a margine del fermo, quando sotto interrogatorio disse agli investigatori di essere consapevole del rischio che la figlia potesse star male e di essere solita lasciarle accanto al lettino, come sostentamento quando andava via per 3 giorni, “due biberon di latte, quattro bottiglie d’acqua piccole con il cappuccetto e due teucci“. Alla domanda del pm sul motivo per cui avrebbe lasciato sua figlia da sola nonostante avesse appena un anno e mezzo, Alessia Pifferi rispose così: “Essere ragazza madre non è facile…“.
Alessia Pifferi e le uscite in limousine mentre la figlia era sola in casa: la rabbia della sorella Viviana
Alessia Pifferi è a processo per la morte della figlia Diana e rischia l’ergastolo. La donna avrebbe ammesso di essere consapevole dei rischi nel lasciarla da sola in casa per giorni, ma avrebbe comunque scelto di allontanarsi dall’abitazione per stare con il compagno spostandosi abitualmente con una limousine affittata per le varie occasioni. La sorella della donna, Viviana Pifferi, ha definito “assurdo” il suo comportamento e ha ribadito di non essere a conoscenza della situazione. Anche perché Alessia Pifferi, a suo dire, si mostrava agli altri come una madre amorevole e premurosa.
Nel corso del suo recente intervento ai microfoni di Iceberg, Viviana Pifferi ha raccontato che sua sorella si sarebbe irritata per la maglietta che lei indossa durante le udienze, con una stampa della foto della piccola Diana in primo piano: “Certe parole non posso dirle, ma ha detto che comunque è giusto che mi goda il momento di popolarità, se anzi gliene mando qualcuna così mi aiuta in questo momento di pubblicità“. La sorella di Alessia Pifferi per il momento non ha intenzione di andare in carcere a trovarla, e continua la sua battaglia perché la nipotina abbia giustizia. “Deve pagare per quello che ha fatto“, aveva detto a più riprese davanti alle telecamere dopo la morte della bimba. Al loro arrivo nell’abitazione il giorno del ritrovamento del corpo, gli inquirenti si sarebbero trovati davanti ad una scena sconvolgente e avrebbero notato due particolari nell’appartamento: il frigo completamente sprovvisto di cibo per bambini e due valigie colme di vestiti, 30 abiti da sera che Alessia Pifferi avrebbe utilizzato per le sue uscite romantiche.