Questa mattina si è svolto l’incidente probatorio davanti al gip per la morte della piccola Diana, la bambina di 18 mesi che sarebbe stata abbandonata da sola per quasi una settimana dalla madre, Alessia Pifferi. A ‘Ore 14’, in onda su Rai 2, nella puntata di oggi mercoledì 28 settembre è stata intervistata una dei legali della donna, Solange Marchignoli. I legali di Alessia Pifferi hanno infatti inoltrato una seconda richiesta di perizia psichiatrica.



Secondo Solange Marchignoli, “l’ufficio della procura ha ritenuto, sbagliando, che noi volessimo accertare la capacità di intendere e di volere, cosa che non abbiamo chiesto, e peggio ancora” ha ritenuto “che volessimo curare la signora Pifferi” come ha dichiarato a ‘Ore 14’. “Non abbiamo nominato uno psicologo o una psichiatra per curare la signora, ma abbiamo nominato due neuroscienziati per fare una consulenza seria” ha affermato il legale. Ora la decisione del gip si attende tra domani e dopodomani. E parlando di Alessia Pifferi afferma che “ha paura perché è ovatta in carcere, è isolata, non vede nessuno, non sente nessuno, esce e si trova 50 giornalisti, telecamere, flash e si spaventa”. (agg. Marta Duò)



Alessia Pifferi, chiesta una seconda perizia psichiatrica, si attende decisione del gip

I legali di Alessia Pifferi, la 37enne accusata di aver lasciato morire la figlioletta Diana, hanno richiesto un’altra perizia psichiatrica per la donna. Nelle settimane precedenti, il gip aveva già respinto la richiesta di ottenere una perizia psichiatrica e di far accedere a San Vittore, il carcere dov’è detenuta Alessia Pifferi, il professore Pietro Pietrini, docente di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica all’Università di Pisa.

Come riferisce Il Giorno, legali della donna hanno ripresentato la richiesta di consentire l’accesso al San Vittore per uno dei docenti già incaricati di stilare una consulenza neuroscientifica e psichiatrica. Secondo il parere espresso dal giudice, non ci sarebbero motivi validi ad autorizzare colloqui con professionisti e medici esterni, e quindi la perizia psichiatrica. Il motivo è che, in base agli atti dell’inchiesta, Alessia Pifferi non presenterebbe elementi che possano lasciar intendere eventuali patologie a livello psicofisico. La 37enne, infatti, sarebbe sempre apparsa lucida, anche nelle chat al vaglio degli inquirenti. Una lucidità che potrebbe sconfinare nella premeditazione se nel biberon della piccola Diana, morta di stenti a 18 mesi, dovessero essere trovate tracce di tranquillanti.



Alessia Pifferi, slitta l’attesa per l’esito dell’autopsia sul corpicino di Diana

Nella giornata di oggi, mercoledì 28 settembre, si è svolto l’incidente probatorio che autorizzerà l’analisi e gli accertamenti sul materiale sequestrato, tra cui il biberon che era stato ritrovato accanto al corpo della figlioletta Diana. In particolare, si cercano possibili tracce di tranquillanti nel latte, dopo che in casa di Alessia Pifferi era stato rivenuto e sequestrato un flacone di benzodiazepine. Mentre si attende che il gip si esprima ancora una volta sulla nuova richiesta di perizia psichiatrica, a fine ottobre dovrebbero essere depositati gli esiti finali degli esami autoptici e tossicologici, che erano stati eseguiti nel mese di luglio. Come precisa Il Giorno, infatti, la scadenza inizialmente fissata per fine settembre è stata prorogata a fine ottobre per dare più tempo agli esperti incaricati di compilare la relazione.

Alessia Pifferi si trova reclusa dal 21 luglio scorso nel carcere San Vittore con l’accusa di aver lasciato che la figlia Diana, di appena 18 mesi, morisse di stenti. La donna, infatti, avrebbe infatti lasciato la bimba da sola in casa per sei giorni, mentre era in vacanza con il suo nuovo compagno. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, Alessia Pifferi avrebbe già lasciato la figlia sola in casa durante i weekend, quando si sarebbe recata dal compagno in provincia di Bergamo.