La sorella di Alessia Pifferi, Viviana, non crede allo scenario di un “ritardo mentale” nel profilo della donna accusata dell’omicidio della figlia di 18 mesi, Diana, morta di stenti dopo essere stata abbandonata in casa per una settimana. Attualmente imputata a processo in Corte d’Assise a Milano, la 38enne si è mostrata molto pacata e ha chiesto al pm di non essere “sgridata”, ma secondo Viviana Pifferi starebbe mentendo e fingerebbe un atteggiamento remissivo per nascondere la sua reale indole.
“Se avesse avuto un deficit cognitivo così grosso come dicono – ha dichiarato Viviana Pifferi a Ore 14 –, dovrebbe essere stato palese accorgersene. Ha 40 anni, ha fatto una vita normale, si è sposata, è andata via di casa, le decisioni le ha prese tutte lei da sola. Sicuramente è cambiata rispetto all’interrogatorio, c’è qualcosa in cui è stata consigliata nelle risposte, in quelli che adesso sono dei ‘non lo so’ e che quella sera lì (la notte del primo interrogatorio a ridosso dell’arresto, ndr) erano certezze e adesso sono diventati ‘non lo so’. Ora mi sembra troppo remissiva, troppo dolce, ma questo non è il suo carattere. Il suo carattere è nella lettera che ha scritto a me, c’erano parole orride, non di pentimento, accusava noi. Mi ha scritto parolacce, mi ha detto che sto facendo business con la sua bambina (…)“.
L’avvocato di Alessia Pifferi: “Ha un ritardo mentale grave. Camuffava le sue deficienze cognitive”
A Ore 14 anche l’intervento dell’avvocato di Alessia Pifferi, Alessia Pontenani, che ha ricalcato il profilo della sua assistita secondo i consulenti di parte. La donna, secondo il parere della difesa, sarebbe affetta da un “ritardo mentale grave” e si parlerebbe di un vizio parziale di mente, tesi a cui la famiglia dell’imputata continua a non credere. “Alessia sapeva usare degli strumenti con cui, nell’arco della sua vita, ha imparato a sopravvivere. Riusciva a camuffare così alcune deficienze cognitive, poi magari loro (i parenti, ndr) non avevano gli strumenti per capirlo“.
L’avvocato difensore di Alessia Pifferi aveva già parlato della condizione della sua assistita ai microfoni della trasmissione di Milo Infante, spiegando quanto segue: “Il quoziente intellettivo di Alessia Pifferi è 40, confermato dal dottor Garbarini, nostro consulente. Lui dice che ‘non si può dire che Alessia sia una bambina di 8 anni, perché ne ha 38, però ha sviluppato, in questi anni, una sorta di adattamento a sopravvivere’ nonostante il deficit. Secondo il nostro consulente, una bambina di 8 anni è sicuramente più intelligente della Pifferi. La mia assistita ha un ritardo mentale così grave… Un quoziente intellettivo normale è 100, la Pifferi ha 40. Non è mai stata da sola in 38 anni, prima ha vissuto con i genitori, poi con il marito per 12 anni, poi con il compagno. Nel momento in cui quest’ultimo l’ha lasciata, lei è tornata a Milano. Nel momento in cui lei è rimasta sola, in quei 3 mesi, è successo quello che è successo“.