A Quarto Grado, Viviana Pifferi, sorella di Alessia, è ospite per parlare della donna che ha abbandonato la figlia, la piccola Diana di appena un anno, facendola morire di stenti: “Fa effetto sentire la miriade di bugie che è riuscita a raccontare a un mare di persone. Lei collega delle bugie a uno, all’altro… È spaventoso. Lo ha fatto anche con nostra madre. Mia mamma è sempre stata dalla sua parte, non riesco a capire. Invece lei ha capito che era meglio raccontare tutte queste storie, balle, non so più come chiamarle. È allucinante“.
La sorella rivela che Alessia “Non ha chiesto scusa. Nelle lettere che ci ha mandato non c’è nessuna parola di pentimento, di scuse… Noi non avevamo mai avuto avvisaglie sulla sua salute mentale. Lei aveva un carattere bruttissimo, appena qualcuno la attacca, offende. Non ha subito traumi da ragazzina. Abbiamo 9 anni di differenza quindi la nostra vita era diversa, ero molto più fuori casa di lei. Ma non ho mai saputo di traumi o eventi brutti”.
Le lettere shock alla sorella e alla mamma
Nelle lettere che dal carcere Alessia Pifferi ha scritto alla sorella, Viviana, si legge: “Sto pagando un prezzo enorme perché sono dietro delle sbarre che mi ricordano tutti i giorni ciò che è, o non è, successo. Ti ho sentito descrivermi come un mostro. Uno che ha cercato di crescere al meglio una bambina e amarla in tutti i modi? Una donna che forse avrebbe avuto bisogno di un po’ di aiuto? Vai in tv a dire ca**ate, mi sembrava giusto dirti alcune riflessioni che quotidianamente faccio. Un giorno non troppo lontano i nostri occhi si incontreranno ancora e visto che la ruota gita, spero che troverai la forza per affrontarle”.
Non solo la sorella Viviana: Alessia ha preso di mira anche la mamma, che le aveva ceduto una casa e le dava dei soldi mensilmente. “Vergognati di te stessa, io sono una donna e una mamma a pezzi. Mi avete abbandonata tutti nel momento più importante della mia vita. Mi avete sempre giudicato. Non sono un’assassina, vivevo per mia figlia, era la luce del mio cuore e ora è tutto spento”.