È un fiume in piena di accuse Viviana Pifferi, la sorella di Alessia Pifferi che smonta, pezzo per pezzo, la versione della 38enne imputata dell’omicidio della figlia di 18 mesi, Diana, che avrebbe lasciato morire di stenti abbandonandola in casa per una settimana. Ora che anche altre psicologhe sarebbero finite le mirino della Procura di Milano per una presunta manipolazione della donna, che avrebbero favorito nel tentativo di alleggerirne la posizione sostenendo un deficit cognitivo negato dalla perizia psichiatrica, la sorella di Alessia Pifferi sembra ancora più sicura di quanto ha dichiarato fin dall’arresto della 38enne: “Da lei soltanto bugie“.
Viviana Pifferi è stata intervistata da Mattino 5 sui più recenti sviluppi del dibattimento che si celebra a carico della sorella e respinge l’idea che Alessia Pifferi sia stata vittima di abusi da bambina. Era stata lei a raccontarlo, sostenendo di aver subito attenzioni da un amico del padre. Una storia che, secondo Viviana Pifferi, non avrebbe riscontri: “Lei sta parlando di persone che non ci sono piùà e che non si possono difendere, non ha mai detto nulla neppure a mia madre. Non abbiamo prove. Io non ho mai avuto sentore di questa cosa. La vera Alessia è quella dell’interrogatorio, è quella della lettera scritta a me con parole assurde, fredde, non è come appare in tribunale, vi posso dire che basta guardarla. Lei in aula quando rispondeva remissiva diventava rossa, perché era controllata, non era lei“.
Alessia Pifferi, la sorella Viviana rilancia le accuse: “Avrei potuto occuparmi di Diana”
Viviana Pifferi ha rilanciato le sue accuse contro la sorella Alessia Pifferi, puntando il dito anzitutto sulla vita di lusso che la 38enne avrebbe inseguito ad ogni costo, fino a sacrificare la vita della figlioletta di 18 mesi, tra abiti da sera, cene galanti e spostamenti in limousine. “Le dicevo che per me una bambina così piccola non doveva uscire per ristoranti, conoscere la prima persona che lei incontrava, e sono passata per quella cattiva tant’è che lei, due mesi prima, raccontandomi l’ennesima bugia, mi ha allontanato“.
Per questo la sorella di Alessia Pifferi avrebbe interrotto i rapporti con lei, e da allora non avrebbero più avuto contatti. “Oggi non vorrei più parlare con mia sorella, assolutamente – ha dichiarato Viviana Pifferi a Mattino 5 –. Faccio fatica persino a vederla in tribunale. Posso solo dire che in tutta questa strada, oltre ad apparire trasandata in aula, lei non ha mai versato una lacrima su quello che è successo. Questa è la cosa che bisogna notare, solo ieri era più seria, le altre volte rideva anche”. Nel frattempo, l’inchiesta parallela sulla condotta di psicologhe del carcere e avvocato di Alessia Pifferi – indagate a vario titolo per favoreggiamento e falso ideologico su impulso del pm che sostiene l’accusa a processo, Francesco De Tommasi, si infiamma con l’ipotesi del coinvolgimento di altre professioniste. Secondo Ansa, sarebbero in corso accertamenti per capire se altri abbiano operato sui test somministrati all’imputata sulla successiva relazione nella quale le sarebbe stato “diagnosticato” un grave deficit cognitivo poi demolito dalla perizia psichiatrica disposta dal giudice.