Alessia Pontenani, avvocato di Alessia Pifferi, in collegamento con “Ore 14” spiega: “Ho chiesto l’assoluzione dal reato di omicidio aggravato e la derubricazione per il reato in quello di abbandono di minore con morte. Ho chiesto che venga nominato un collegio peritale per analizzare la documentazione che ho prodotto, che è stata acquisita ma non valutata da nessun professionista e poi ho chiesto l’assoluzione per quelli che sono i futili motivi”.
La legale della donna, ancora, ha proseguito: “Io ritengo che una persona che non ha capacità di previsione non possa essere accusata di futili motivi, e chiedo le attenuanti di massima estensione. Le attenuanti generiche vengono concesse spesso, non capisco perché questa volta si sia voluta punire una donna per la lussuria e non siano state riconosciute neppure le attenuanti generiche“.
Alessia Pifferi, l’avvocato: “Ha sempre avuto problemi psichici”
Come spiegato da Alessia Pontenani, avvocato della donna che ha abbandonato la piccola Diana, sua figlia, per cinque giorni, “Alessia Pifferi è stata in cura da un neuropsichiatra infantile dai sei agli undici anni. Era una bambina con diagnosi di gravi turbe psichiche e deficit cognitivo e tutta una serie di problemi relazionali. A undici anni ha smesso di andare dal neuropsichiatra ma anche al liceo ha frequentato sei mesi di un istituto tecnico superiore e dicevano che per proseguire negli studi aveva bisogno di un insegnante di sostegno: aveva la legge 104 ma i genitori decisero poi di toglierla dalla scuola”.
Come sottolineato ancora dalla legale della Pifferi, “la sua cartella è di 64 pagine, ci sono anche tanti disegni: spero che possa valutarli un professionista. Ritengo che nei disegni possa esserci prova degli abusi sessuali subiti quando aveva dieci-undici anni”. La donna non ha avuto un’infanzia semplice: un passato turbolento fatto di problemi mentali e forse abusi, che avrebbero avuto ripercussioni importanti sull’età adulta della Pifferi.