A Zona Bianca si torna a parlare del caso di Alessia Pifferi, la donna del milanese che pochi mesi fa ha abbandonato in casa la figlia di 18 mesi, trovandola poi senza vita. Solange Marchignoli, uno dei due avvocati della donna rinchiusa in carcere, ha cercato di fare chiarezza sulla vicenda, esternato quello che ancora non le quadra: “Non mi torna che le gocce dal microonde siano volate nella culla (riferendosi alle benzodiazepine che sarebbero state ritrovate vicino alla culla ndr)”. Al che l’avvocato Bernardini De Pace, legale di Francesco Totti, ha commentato in collegamento: “Non le ha dato le benzodiazepine perchè non ha pensato di darle una cura, secondo me non avergliele date è un’aggravante”.



Quindi l’avvocato di Alessia Pifferi ha aggiunto: “Lei lo sa che ci sono due babysitter intorno a questa bambina? Che io conosco personalmente, io non ne ho neanche una di babysitter per le mie bambine…. ci sono delle cose che non mi tornano. Comunque ci sono due babysitter – ha ribadito – per il quale io esco dal carcere e mi manca qualcosa mi rendo conto che in questa storia ci sono anche due babystitter che girano attorno a questa bambina e che hanno cresciuto la bambina”.



ALESSIA PIFFERI, L’AVVOCATO: “I REGALI IN CARCERE…”

Zona Bianca ha poi mandato in onda la lettera che Alessia Pifferi ha scritto proprio al programma di Rete Quattro: “Cara Zona Bianca, sono quasi 50 giorni che mi trovo in carcere e mi sembra di vivere una realtà parallela, prima vedevo le trasmissioni che si occupano di delitti e mi chiedevo cosa si sente quando sei dentro, adesso che mi trovo anche io in questa situazione sento la perdita di quello che era il mio mondo, mia figlia non c’è più ed ho perso tutto, ho solo i miei due avvocati, Luca D’Auria e Solange Marchignoli, grazie di occuparvi di me, Alessia Pifferi”.



Infine le parole proprio di Luca D’Auria, l’altro legale della donna, che in merito ai regali che l’assistita sta ricevendo in carcere ha spiegato: “I regali, le attenzioni, le lettere, nella storia del crimine italiano, c’è, ma c’è perchè esiste un senso di umanità anche verso l’errore, verso il peccato, verso il carcere”.