L’avvocato Alessia Pontenani, che assiste Alessia Pifferi, ospite a Quarto Grado, ha parlato del processo per la morte della piccola Diana che sta andando avanti, puntando il dito contro le dichiarazioni rilasciate in aula dalla famiglia della sua assistita: “Io non credo che la madre sia stata sincera in Tribunale. Se avesse saputo realmente che Alessia era incinta, penso che le avrebbe chiesto se era maschio o femmina e magari avrebbe comprato qualche vestitino. Non ha mai fatto un’ecografia, come mai la madre non se ne è preoccupata. Non è credibile”, ha sottolineato.



La colpa della madre Maria Assandri e della sorella Viviana Pifferi secondo la legale sarebbe stata proprio quella di non avere aiutato, almeno nel periodo antecedente alla morte, Alessia Pifferi nella gestione della figlia. “Lei ha fatto questa cosa terribile quando è rimasta per la prima volta da sola con la bambina, prima non era mai successo”, ha ribadito.



Il ruolo dell’ex fidanzato di Alessia Pifferi

Un’altra persona di cui Alessia Pifferi ha parlato sia nel corso degli interrogatori sia in Tribunale nel corso del processo è un suo ex rimasto anonimo. In particolare, la donna ha sostenuto che sia stato proprio quest’ultimo a consigliarle di lasciare la bambina da sola per qualche ora, mentre si recava a fare la spesa. “Io ci credo, perché parto dal presupposto che la mia assistita non stia bene”, ha affermato l’avvocato Alessia Pontenani.

“È capace di intendere e di volere solo sulla base di un unico test, ma le carte prodotte dalla difesa lo smentiscono. Non è stata in cura da un neuropsichiatra per breve tempo, ma dai 6 agli 11 anni. Nel momento in cui Alessia vede che non succede nulla lasciando per mezzora Diana da sola, poi non capisce la differenza con una giornata o un weekend. Ha problemi di progettualità e difficoltà a comprendere le conseguenze delle proprie azioni”, ha concluso.