Si continua ad indagare in merito alla morte della piccola Diana, la bimba lasciata sola nel milanese dalla madre, Alessia Pifferi, e deceduta di stenti, assettata e affamata. Del caso se ne sta occupando giornalmente il programma di Rai Uno, Estate in Diretta, e ieri il talk show del primo canale ha intervistato i due avvocati della 36enne, Solange Marchignoli e Luca D’Auria. “Alessia Pifferi piange – ha raccontato la prima ai microfoni della tv pubblica – vorrebbe andare al funerale della figlia, ma non sa cosa c’è fuori. Ha detto che le manca, ha pianto più di una volta sia ieri che oggi”.
Alessia Pifferi è stata di fatto isolata dai parenti, a cominciare dal compagno con cui si trovava a Bergamo mentre la figlia moriva (e che era all’oscuro di tutto), e dalla mamma, che in una recente intervista aveva definito la figlia un mostro: “Ha chiesto del compagno e della mamma – ha proseguito Solange Marchignoli – ma nessuno si è fatta sentire, è rimasta colpita che il telefono del compagno è sempre staccato, io le sto facendo capire quanto sia grave la situazione fuori”.
ALESSIA PIFFERI, GLI AVVOCATI: “E’ CATAPULTATA NEL NULLA ETERNO”
Le chiedono quindi cosa stia facendo in carcere: “Non fa nulla, è sola con i suoi pensieri, è in isolamento con una telecamere costante puntata su di lui e non può parlare con nessuno. Si lamentava perchè non aveva un fiocco per capelli, è catapultata nel nulla eterno, lamenta di non avere nulla con se”.
Così invece Luca D’Auria, che di fatto ha confermato la situazione della donna: “Sicuramente è frastornata. Sarebbe pentita di quello che ha fatto -ha aggiunto – se avesse immaginato quello che è successo”. Solange Marchignoli ha poi ripreso la parola, parlando dei tranquillanti che sarebbero stati rinvenuti in casa di Alessia Pifferi, vicini al biberon: “La bambina non le ha mai assunte, non le ha assunte lei ma erano in casa, riposte sopra il microonde in cucina ma lontana dalla bambina. Le ho chiesto come sta – ha concluso l’avvocato – ma lei mi ha detto che non lo sa, e non lo sa davvero, guardava me ma non mi guardava”.