Una lettera dal carcere per dire che no, non ha mai detto che sua figlia era “un peso”. Una lettera per dire che vorrebbe “tornare indietro” e riavere la sua bambina dopo che, secondo l’accusa che l’avrebbe vista finire in cella, ne avrebbe provocato la morte abbandonandola in casa per giorni. Così Alessia Pifferi, secondo una missiva indirizzata a Quarto Grado e letta nella puntata del 16 settembre scorso, avrebbe smentito alcune ricostruzioni del suo interrogatorio e avrebbe sottolineato il suo dolore per quanto successo nel suo appartamento di Milano, nella sua vita e in quella della figlia di 18 mesi, Diana Pifferi.



Il corpo della figlia di 18 mesi sarebbe stato trovato in un lettino da campeggio della sua abitazione dopo che lei, la madre Alessia Pifferi, l’avrebbe lasciata sola per giorni senza nessuno che si prendesse cura di lei. In attesa dell‘incidente probatorio che punterà a chiarire il contenuto del biberon trovato accanto alla piccola, con tracce di latte in cui gli inquirenti non escluderebbero la presenza di tranquillanti per impedirle di piangere, la donna, 37 anni, ha parlato della sua situazione alla trasmissione di Gianluigi Nuzzi in onda su Rete 4.



Alessia Pifferi dal carcere: “Vorrei tornare indietro…”

Alessia Pifferi, nel corso di una lettera inviata a Quarto Grado, ha voluto dire la sua in merito ad alcune ricostruzioni della storia che l’ha vista finire in carcere, lo scorso 21 luglio, accusata di aver provocato il decesso della figlia di 18 mesi. La piccola Diana Pifferi sarebbe morta di stenti nella loro casa di Milano dopo essere stata abbandonata dalla mamma per almeno una settimana, ma oggi la 37enne nega di averla percepita come “un peso e un “ostacolo” al suo sogno di vivere una vita “da star”.



Ho bisogno di persone vicino a me, anche se giudicano male – ha scritto la donna dalla sua cella(…). So solo che vorrei poter tornare indietro, a quel giorno, per non uscire e riavere la mia bambina. Io non ho mai detto che mia figlia era un intralcio nella mia vita, e vorrei proprio sapere chi l’ha detto e perché”. Alessia Pifferi nega quindi di aver lasciato sua figlia in casa da sola perché per lei un intralcio. Dalle sue parole sarebbe però emerso che altre volte, in altre occasioni, si sarebbe allontanata dall’abitazione lasciando la piccola per ritrovarla qualche giorno dopo, sempre in buone condizioni: “Io andavo via il venerdì sera e rientravo la mattina del lunedì. La bambina l’ho sempre trovata fisicamente bene anche se la lasciavo a casa da sola“. Uno scenario, anche questo, al vaglio degli inquirenti chiamati a indagare su un caso complesso e delicatissimo.