Sara Ben Salha, l’ex compagna di carcere di Alessia Pifferi, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni di “Quarto Grado”, trasmissione di Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero e andata in onda nella serata di venerdì 30 settembre 2022. La ragazza ha reso noto che quando la donna l’ha incontrata per la prima volta, ha pronunciato la seguente frase: “Sono qui perché è morta mia figlia. Diciamo che sono la mamma di Diana“.
Secondo Ben Salha, “ha fatto un po’ fatica a dire questo nome. Il papà della bambina? Mi ha detto che l’aveva conosciuto su un’app di incontri, che la loro era stata una frequentazione di qualche mese e che lei non si aspettava di rimanere incinta. Quando l’ha scoperto non se l’è sentita di chiamare quell’uomo, perché con lui non aveva un rapporto così solido come con un fidanzato”. Verso l’attuale compagno, invece, ha “molta rabbia. Lui era l’unica persona che Alessia Pifferi avrebbe voluto accanto in un momento così, invece si è sentita abbandonata, così come dalla sua famiglia. Ho paura che questa donna possa togliersi la vita, perché si sente sola”.
ALESSIA PIFFERI, PARLA L’EX COMPAGNA DI CELLA: “PREGAVA CON LA SUORA”
A “Quarto Grado”, Sara Ben Salha ha riferito che Alessia Pifferi le ha confidato dietro le sbarre che le benzodiazepine trovate nella sua casa non erano per sua figlia, erano “di un ex compagno che le aveva lasciate lì, ma nemmeno lei le aveva mai prese. Alessia vorrebbe svegliarsi un giorno e capire che è stato tutto un incubo… Purtroppo non succederà mai”.
Nella struttura penitenziaria, la donna “pregava con la suora, sta lentamente realizzando che la figlia è morta, ma non ha la sofferenza legata al fatto che sia lei l’assassina“. Alessia Pifferi in carcere riceveva anche lettere di numerosi spasimanti: “Ci abbiamo riso insieme sopra. A parte questo dettaglio, c’è chi sa guardare oltre e chi, come me, soffre insieme a lei”.