Alessia Pifferi è in grado di sostenere e presenziare al processo che la vede rispondere della morte di sua figlia, di appena un anno e mezzo, per mancato accudimento. Lo ha deciso in queste ore il la Corte di Assise di Milano, presieduta dal giudice Ilio Mannucci Pacini, che ha di fatto rigettato la richiesta dei legali della donna di sottoporla ad una perizia psichiatrica, tanto per valutare la capacità di intendere e volere di Alessia Pifferi al momento dei fatti, che per valutare se fosse in grado di sostenere correttamente un processo a suo carico.



Negata la perizia ad Alessia Pifferi: “Può sostenere il processo”

Insomma, il giudice della Corte d’Assise ha ritenuto che Alessia Pifferi sia perfettamente in grado di sostenere il processo, negandole la perizia psichiatrica chiesta dai suoi legali. Secondo il giudice e la Corte “dall’unico atto medico prodotto dalla difesa non emerge alcun elemento che possa far dubitare della piena capacità [dell’imputata] di partecipare al processo come evidentemente accaduto fino all’odierna udienza, senza che mai fosse stata prospettata tale incapacità”.



Insomma, nelle parole del giudice emerge come, comunque, Alessia Pifferi fino ad oggi abbia, impropriamente, evitato di presentarsi a giudizio, mentre non vi sarebbe alcun elemento che faccia pensare ad una sua infermità mentale. “L’unico elemento”, sottolinea comunque il giudice, “è un ipotetico e possibile deficit cognitivo che neanche se fosse accertato potrebbe costituire un elemento atto ad eslcudere la capacità di stare nel processo”. Anche i Pubblici Ministeri dell’impianto accusatorio contro Alessia Pifferi, Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro, ritengono che non vi siano elementi utili a definire la sua infermità mentale, sottolineando che è sempre apparsa pienamente “lucida e consapevole“, anche dopo i tristi fatti che hanno portato alla morte di sua figlia. La donna, a luglio dello scorso anno, lasciò la figlia Diana di 18 mesi da sola a casa per circa sei giorni, scoprendo solo al suo ritorno che la piccola era morta di stenti.

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