Il caso della morte della piccola Diana, abbandonata in casa da sola per 6 giorni dalla madre, Alessia Pifferi, attualmente detenuta in carcere, è stato analizzato nel corso della puntata di “Quarto Grado” di venerdì 21 ottobre 2022. In particolare, nella trasmissione di Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, sono intervenuti i legali difensori della madre della bambina, Solange Marchignoli e Luca D’Auria, ai quali è stato anche mostrato un servizio video a cura della redazione giornalistica del programma relativo alla presunta presenza di tranquillanti nel biberon lasciato dalla donna a sua figlia prima di andarsene.
In particolare, il biberon, trovato ancora mezzo pieno, è stato analizzato per capire se siano state mischiate sostanze al latte. Se sì, significherebbe che Alessia Pifferi le avrebbe usate per sedare la figlia e impedirle di piangere perché nessuno immaginasse l’abbandono? Tuttavia, stando alle prime indiscrezioni riferite da “Quarto Grado”, il potente sedativo non sarebbe nel sangue, ma nel capello: potrebbe essere quindi il risultato di una terapia farmacologica somministrata a Diana su indicazione del pediatra?
ALESSIA PIFFERI, L’AVVOCATO D’AURIA: “SECONDO LA TESI DELLA PUBBLICA ACCUSA, SAREBBE UN AVVELENAMENTO…”
Interpellato dal conduttore Nuzzi, l’avvocato di Alessia Pifferi, D’Auria, ha asserito, ribadendo il concetto espresso dalla collega Marchignoli, di avere più di un asso nella manica. Il primo di essi coincide “eventualmente con una documentazione che provi che la bambina abbia assunto nel passato recente dei farmaci che abbiano all’interno qualcosa di compatibile e classificabile all’interno delle benzodiazepine. Se io un anno fa ho fatto una cura, oggi nei miei capelli potremmo trovarla”.
Il legale ha altresì precisato: “Secondo la tesi della pubblica accusa si tratterebbe di un avvelenamento. Dunque, in base a questa tesi, Alessia avrebbe avvelenato la bambina, poi sarebbe andata via sette giorni, sarebbe tornata a casa e che cosa avrebbe fatto? Avrebbe parlato con Agatha Christie, che le avrebbe detto: ‘Consegnati’. Ha quindi chiesto alla vicina di casa di chiamare i soccorsi e dichiarato la propria responsabilità. Se davvero così fosse, Alessia Pifferi sarebbe non da peritare domani, l’altro ieri”.