Solange Marchignoli ex avvocato di Alessia Pifferi, è stata ospite ieri sera del programma di Telelombardia, Lombardia Nera, ed ha commentato proprio il caso della donna che ha abbandonato la figlia Diana per 6 giorni in casa, poi morta di stenti: “Non c’è nulla di nuovo – le parole dell’ex legale della donna della provincia di Milano sentendo le ultime parole dell’avvocato della Pifferi dopo l’udienza che si è tenuta nella giornata di ieri – si cerca di aggiungere nero ad un quadro che è già nero, non sposta il problema. Io ho sempre detto che la posizione della signora Pifferi è drammatica in se stessa, non solo per l’evento tragico, ma per la vita stessa, il dramma è esistenziale nella vita della signora Pifferi, è un dramma importante”.
Quindi Solange Marchignoli ha proseguito parlando di Alessia Pifferi: “Quando la bimba era stata ricoverata per un problema al rene e le avevano somministrato delle benzodiazepine, l’ospedale aveva chiesto l’intervento degli assistenti sociali, cosa che in un quadro di normalità non avviene mai, se tu vai all’ospedale non chiedono l’intervento degli assistenti sociali”.
ALESSIA PIFFERI, IL COMMENTO DEL PM: “CONVINTI CHE SIA STATA CAPACE DI INTENDE E VOLERE”
L’avvocato ha aggiunto: “Io non ho mai avuto l’elenco delle vaccinazioni della bimba perchè era burocraticamente una cosa complicata in quanto era residente in un paese ma viveva in un altro”. Il Pubblico Ministero, parlando all’uscita dell’udienza di ieri, ha invece aggiunto: “Noi continueremo a presentare gli elementi di prova che abbiamo raccolto nel corso delle indagini e restiamo convinti nella solidità della contestazione. Ho sempre sostenuto che Alessia Pifferi abbia capacità di intendere e di volere, in ogni caso il tema sarà oggetto della valutazione della cronaca. A livello umano è una vicenda che mi ha sicuramente colpito”.
ALESSIA PIFFERI: IL COMMENTO DI ROBERTA BRUZZONE A ORE 14:00 E DELLA SORELLA VIVIANA
Del caso di Alessia Pifferi ne ha parlato anche il programma di Rai Due, Ore 14:00, che ha ascoltato in esclusiva la sorella della donna in carcere, Viviana Pifferi: “Qualcuno avrebbe potuto fare qualcosa per salvare Diana vedendo ciò che lei faceva, io ho visto solo una volta l’ex marito ma per strada cinque minuti. Sarebbe bello se finisse tutto fra poco, ad un anno dalla morte di Diana. Io non l’ho più cercata in carcere, non riesco a perdonarla? Deve finire tutto prima, poi penso che il perdono sia di qualcuno più in alto se glielo vuole dare, per me adesso è difficile”.
Sulla vicenda si è espressa anche Roberta Bruzzone: “Fatto quanto di peggio si possa immaginare soprattutto associato ad una madre. Emerge uno schema comportamentale preciso, questa bimba era un peso, non è mai esistita nella mente di questa donna. Emerge il quadro di una donna priva totalmente di qualsiasi capacità, chiunque di noi anche senza un legame biologico con la bimba non ci saremmo mai sognati di lasciare la bimba, per lei semplicemente era più importante altro. Ciò che ha condannato a morte questa bimba è la capacità di creare un legame affettivo. La bimba era l’arma che usava per manipolare gli altri ma non aveva spazio nella sua mente”.