Alessia Piperno: “Non ho fatto nient per finire in carcere”
Alessia Piperno è tornata a casa ormai da qualche settimana. Dopo essere stata arrestata in Iran e aver vissuto in prima persona le terribili vessazioni del carcere di Evin, la giovane viaggiatrice è rientrata in Italia. Dopo giorni, ha voluto raccontare la propria esperienza, partendo dal principio: “Nei primi giorni di settembre, andai a visitare per la prima volta nella mia vita, una prigione a Teheran. Si trattava del carcere di Ebrat, ormai diventato museo, ma che una volta era utilizzato dalla polizia segreta Savak, per torturare i detenuti”.
Nel post Instagram, Alessia ha proseguito spigando di aver chiesto se esistessero ancora prigioni di quel tipo, in Iran: “Rimasi tra quelle mura per diverse ore, cercando di immaginare la paura che si viveva all’interno di quelle celle. “Le urla dei prigionieri si sentivano per tutta la prigione”. Così mi raccontò la mia guida. In qualche modo sembrava come se quelle grida fossero ancora scolpite nei muri e che viaggiassero tra quei corridoi. “Esistono ancora prigioni così in Iran?”. Domandai alla mia guida. Lui sospirò. “Purtroppo si, la prigione di Evin, che si trova proprio nella parte nord di Teheran”. Sentii i brividi corrermi su tutto il corpo, senza lontanamente immaginare che 21 giorni dopo, sarei stata anche io, una detenuta, proprio in quella prigione“.
Alessia Piperno: “Lotterò per il popolo iraniano”
Nel corso delle frenetiche settimane che hanno portato all’arresto e all’uccisione di tante donne in Iran, anche Alessia Piperno è stata arrestata: “Non avevamo fatto nulla per meritarci di essere rinchiusi tra quelle mura, e non posso negare che siano stati i giorni più duri della mia vita. Ho visto, subito e sentito cose, che non dimenticherò mai, e che un giorno mi daranno la forza per lottare accanto al popolo Iraniano. Al tempo, non avevo partecipato alle proteste, perché ci era stato sconsigliato, e il rumore degli spari, mi metteva paura. Adesso è diverso. Sono a casa, tra la mia famiglia e i miei amici, libera si, ma fisicamente“.
Alessia Piperno ora è a casa, ma non smetterà di lottare per il popolo italiano: “In quell’angolo di inferno sono ancora rinchiuse le mie compagne di cella, migliaia di iraniani, e il mio amico Louis. Io sono tornata a una vita normale, esco, a volte rido, faccio progetti per il mio futuro, e dormo in un letto. La mia mente ora vive un po’ così, tra sorrisi, in un letto soffice, un piatto di pasta e tra delle mura bianche dove le urla, non cessano mai e dove l’aria si respira per 5 minuti, due volte a settimana“.