La legale Alessia Pontenani – particolarmente nota grazie ad alcuni casi di cronaca, tra cui da ultimo quello di Alessia Pifferi – è intervenuta durante la diretta di ‘Detto da voi‘ in onda su TeleLombardia nella quale non ha affrontato il caso giudiziario attorno alla donna accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia per andare a divertirsi in un’altra città con un uomo, ma si è soffermata – dato che era l’argomento centrale della diretta odierna – sul tumore alla mammella che diversi anni ha affrontato e superato con successo, ma ovviamente anche con non poche difficoltà.



Il punto di partenza dell’avvocato Pontenani è proprio la fortuna che ha avuto ad essere “accorta subito” del suo tumore alla mammella due anni fa “perché altrimenti non sarei qui visto che era ad uno stadio molto avanzato“; mentre oggi non fatica a sottolineare che la diagnosi è stata come “una condanna a morte” dato che – nonostante abbia concluso i cicli di chemioterapia e superato la fase più critica della malattia – “so che ho una possibilità di sopravvivenza pari al 70% in cinque anni e ne ho già superati due”.



Alessia Pontenani: “Il tumore alla mammella mi ha insegnato l’importanza di parlarne senza vergogna”

Una delle cose più importanti che l’avvocato Alessia Pontenani ha imparato combattendo contro il suo tumore è proprio la necessità di “parlarne” in pubblico per stimolare l’imprescindibile “prevenzione” e sfatare alcuni miti come l’idea (fortunatamente poco, ma non per nulla) diffusa che “sia simile ad un raffreddore che ti può contagiare” o la “vergogna” che permea questo tipo di discorsi, come se i malati dovessero sentirsi in colpa a parlare della loro vera e propria lotta contro la morte.



D’altro canto, l’avvocato Pontenani ci tiene anche a sottolineare che facendo i conti con il tumore alla mammella è anche cambiata profondamente come essere umano perché si trovata a dover scendere a patti con l’idea – spesso ignorata o dimenticata – che “siamo tutti appesi ad un filo”: spiega che da quando ha avuto la diagnosi “ho iniziato a capire e ad essere più buona con le persone“, cambiando completamente la sua visione sul mondo e sugli altri e diventando “ancora più sensibile verso la sofferenza altrui” di quanto già non fosse in precedenza.