Alessia Sbal, estetista di 42 anni e laureata in Biochimica, è stata investita e uccisa sul Grande Raccordo Anulare nella serata di domenica 4 dicembre 2022. Per la sua morte è stato convalidato l’arresto di un camionista, il quale ha asserito di non avere visto la donna, ma è ciò che ha preceduto la tragedia a creare più di un doloroso dubbio nelle menti di mamma Giuseppina e di Ilaria, sorella della vittima.



Un’amica di Alessia Sbal, infatti, intervenendo a “Chi l’ha Visto?”, su Rai Tre, ha rivelato: “Quel giorno ci eravamo sentite con un messaggino, poi lei mi ha inviato un vocale dicendomi che era andata a San Lorenzo con il suo più caro amico a fare delle compere per Natale. Ci siamo quindi parlate telefonicamente alle 20.34. A un certo punto – parlavamo dei regali natalizi – mi fa: ‘Questo mi ha preso, fermati b*stardo!’. Le ho chiesto cosa stesse accadendo, lei mi ha detto che mi avrebbe richiamato, ma non l’ho più sentita”.



ALESSIA SBAL, INVESTITA SUL GRANDE RACCORDO ANULARE. IL DOLORE DELLA SORELLA ILARIA: “LE HANNO TOLTO LA DIGNITÀ DI MORIRE”

Sempre a “Chi l’ha Visto?”, la sorella di Alessia Sbal, Ilaria, ha asserito: “Alessia ha fatto la prima telefonata alle 20.39 – di 23 secondi – al 112, poi ci sono due chiamate in entrata dalla polizia senza una risposta e, infine, la quarta, a cui lei ha risposto, della durata di un minuto. Io penso che in quell’orario e con la curiosità media del guidatore di fronte alla scena di un tir che sbanda, qualcuno abbia visto qualcosa. Mia sorella era terrorizzata, ha avvertito il pericolo di quello che stava accadendo”.



La giovane ha concluso dicendo: “Sono andata diverse volte sul punto dell’incidente e, se uno fa un po’ di mente locale, si può anche arrivare ad avere minuscole informazioni su quello che è successo a mia sorella Alessia Sbal. Le telecamere sono distanziate a un chilometro dal punto dell’investimento ed è difficile inquadrarlo, perché c’è una piccola curva e ci sono anche delle piante. Gli incidenti succedono: è ovvio che si cerchi sempre un colpevole, una verità, per stare un po’ meglio. Questo non è stato, però, un incidente: mia sorella non ha più il viso, è martoriata. Le hanno tolto la dignità di morire. Il suo corpo era una cosa indescrivibile, abbandonato sulla strada come un cane”.