A Mattino Cinque il giallo di Alessia Sbal, la donna morta sul grande raccordo anulare, e il cui decesso resta ancora avvolto nel giallo. Un camionista di 47 anni si trova attualmente ai domiciliari per omissione di soccorso e fuga, non per omicidio stradale, ma la famiglia è convinta che Alessia Sbal sia stata ammazzata: “Omicidio volontario? Certo”, dice la mamma Tina a Mattino Cinque, parole da cui non ovviamente prendiamo le distanze fino a condanna definitivo. “Se ci sono persone che hanno assistito alla tragedia facendo video o foto – ha continuato la signora Tina – o anche altri automobilisti che sono passati e hanno visto, che parlino”. E ancora: “Voglio ringraziare di cuore quelle persone che si sono fatte avanti per dire cosa hanno visto in quella circostanza, invito anche a farlo avanti, vi prego di farvi avanti, fatevi un’esame di coscienza. ci sono uno o più testimoni che ancora non sono usciti allo scoperto, per piacere non esitate, non c’è nulla da temere, date a noi la possibilità di risalire al colpevole di modo che non capiti di nuovo”.
Mattino 5 ha intervistato anche Ilaria, la sorella di Alessia Sbal: “Siamo state contattate da un avvocato dicendoci che ci sono dei testimoni che hanno paura ci ha proposto un accordo. Sono scioccata dalla crudeltà attorno a noi – ha continuato – quindi l’appello che facciamo è sempre lo stesso, un piccolo dettaglio per noi sarà fondamentale. Siamo assediati da squali, la dignità ci è stata portata via”. Quindi ha proseguito: “Abbiamo un testimone che si è accostato e il tir era dietro mia sorella. Qualcuno con una telecamera o qualcuno che ha visto fare una manovra con un tir dalla corsia di emergenza a quella centrale, già quello sarebbe un’ottima testimonianza”.
ALESSIA SBAL, LA SORELLA: “OGNI VOLTA CHE FACCIAMO UN APPELLO LEI MUORE”
La sorella di Alice Sbal è apparsa decisamente provata dinanzi alle telecamere di Mattino Cinque: “Ogni volta che facciamo un appello mia sorella muore di nuovo, cercate di fare uno sforzo e di ricordare. Mia sorella era al telefono con la polizia stradale e non voglio e non posso credere con ci sia una coincidenza e che è subentrato un secondo tir (si parla infatti della possibilità di un secondo camion ndr). Mia sorella era al telefono con gli inquirenti e se hanno arrestato quel camionista gli inquirenti hanno già abbastanza elementi per capire che il colpevole è lui”.
Poi Ilaria ha proseguito: “Sono andata a casa del camionista fermato nella totale disperazione, facendo una cosa che avrebbe fatto mia sorella, che avrebbe perdonato chiunque. Volevo vedere se questa persona stesse soffrendo anche lei, sono arrivata lì davanti e c’era un cane pronto ad attaccare chiunque, sono stata quasi azzannata. La moglie mi ha fatto video mentre piangevo, sono andata la davanti a sperare di guardarla in faccia. Hanno chiamato i carabinieri ma non è vero che mi hanno allontanata, mi hanno detto che potevo stare lì, ho strillato assassino perchè si stava comportando come tale, una persona che commette un incidente almeno uno scusa lo chiede. Lei sarebbe scesa dalla macchina poi ha parlato con il camionista poi si sente la sorella che dice fermati, mi stai venendo addosso”. Poi ha concluso in lacrime: “C’erano brandelli di corpo sull’asfalto e ha dichiarato che non si era accorto, voglio aiutare gli inquirenti, questa cosa mi sta uccidendo poco per volta”.