Il terribile caso di Alessia Sbal, vittima di un incidente sul Grande Raccordo Anulare, a I Fatti Vostri. In studio la madre e la sorella. “L’ho saputo alle 11 di sera che mia figlia aveva avuto un incidente – ha esordito la mamma Pina – la polizia mi ha detto che c’era l’auto di mia figlia nella piazzola del Grande raccordo anulare. Poi mi hanno detto che aveva avuto un malore quindi ho sentito l’ospedale ed ho saputo che era deceduta”. La sorella ha preso la parola: “Mia sorella era al telefono con un’amica, stava parlando del più e del meno, raccontando che stava raggiungendo il compagno a Ladispoli. Quando la sua amica mi ha detto che mia sorella avesse concluso la chiamata ho pensato ad un incidente, ad un tamponamento”.



Dopo la morte la sorella di Alessia Sbal ha riparato il telefono della vittima: “Io la conoscevo da 40 anni, ho avvertito la sua paura, lei sapeva reagire ma ho trovato subito strano le ripetute chiamate alla polizia subito dopo aver parlato con l’amica. Mia sorella non ha mai chiamato la polizia per un tamponamento: lei era terrorizzata”. Un testimone si è fatto avanti per raccontare cosa ha visto: “Mia sorella era sulla corsia centrale – ha continuato la sorella di Alessia Sbal – il tir era sulla corsia di destra, e ha visto che il tir scontrarsi con l’auto di mia sorella. Poi si sono accostati e mia sorella è scesa dalla macchina”.



ALESSIA SBAL: “L’ULTIMO MINUTO DI VITA AL TELEFONO”

Cosa sia successo dopo non è ben chiaro: “La prima idea che mi sono fatta è che l’ultimo minuto di vita l’ha passato al telefono con la polizia: il suo corpo è stato trovato a brandelli con il telefono a fianco, era più integro lo smartphone che il corpo di mia sorella”. E ancora: “Qui si parla di crudeltà allo stato puro. Do sempre il beneficio del dubbio a chiunque, non mi sento di dire che il camionista l’abbia fatto volontariamente. La prima cosa che ha detto è che non l’aveva vista e che le è sbucata improvvisamente”.



Pina, la mamma di Alessia Sbal, ha ripreso la parola: “Un po’, strano, due cose contraddittorie”. Poi la sorella ha aggiunto: “Il camionista ora è ai domiciliari per fuga e omissione di soccorso, mentre per l’omicidio stradale vi sono indagini che stanno prendendo un corso molto veloce, le autorità ci stanno mettendo professionalità e cuore, hanno lavorato durante le feste”. La mamma ha quindi concluso: “Stava vivendo un bel periodo Alessia, doveva lavorare al Bioparco per fare la biologa”.