Alessio Bernabei “condivide” l’ultimo post di Paolo Meneguzzi: “Una truffa al canto…”

Nelle ultime settimane l’emisfero musicale italiano ha regalato agli utenti un dissing che sarebbe stato difficile da pronosticare: Paolo Meneguzzi vs. J-Ax. I due esponenti dell’industria discografica del nostro Paese hanno avuto modo – con argomentazioni e toni non proprio pacati – di “disquisire” sul livello artistico e musicale dell’ultimo periodo. Il cantante di “Non capiva che l’amavo” ha criticato in maniera diretta quelle che a suo dire sono le derive trash dei pezzi che risultano più gettonati, chiamando in causa appunto anche il rapper.



Alla critica di Paolo Meneguzzi, J-Ax ha rispetto letteralmente per le rime; prima commentando sui social e poi con un vero e proprio pezzo freestyle dedicato al cantautore. La diatriba con il passare dei giorni non accenna ad arrestarsi, tanto che – come riporta Biccy – anche nel giorno di Ferragosto il cantautore è tornato a tuonare sulla questione: “Usare l’autotune per correggere l’intonazione è una sorta di truffa all’arte del canto… Questo utilizzo sta sfornando moltissimi cantanti che senza questo mezzo non sarebbero cantanti. Sono tutti uguali, non hanno né arte, né parte”.



Alessio Bernabei, il commento alle parole di Paolo Meneguzzi: “Serviva lui per farcelo capire?”

Sempre il portale, riporta come alla discussione sul valore musicale attuale e sul presunto utilizzo “massivo” dell’autotune con accezione negativa si sia inserito anche Alessio Bernabei. “Serviva Meneguzzi per farci capire che nel 2023 a saper cantare siamo rimasti in quattro? Oppure il mondo si evolve come si evolve la musica, le tendenze, la tecnologia e rimanere ancorati al passato è da sfi*ati?”. Queste le parole dell’ex frontman dei Dear Jack che sposa nella sua totalità i concetti espressi da Paolo Meneguzzi.



Non è la prima volta tra l’altro che Alessio Bernabei partecipa ad una “disputa” a tema musicale. Come racconta Biccy, circa un anno fa il frontman dei Follya aveva commentato le critiche ricevute dai Maneskin per la distruzione dei strumenti durante un concerto a Las Vegas. “Trovo la polemica fine a sé stessa. Noi siamo cresciuti con l’hardcore vero, ma anche con i Sum41 e con gruppi simili che non sono nuovi a questo tipo di situazioni sul palco”. Queste le parole rilasciate dal cantante ad All Music Italia, che aggiunse: “E’ una cosa che accade da decenni, specialmente nel rock e nel pop-rock; forse è una novità per le nuove generazioni, ma non dovrebbe stupire più di tanto”.