Alessio Boni è pronto per il suo definitivo salto di qualità nel film per la tv Enrico Piaggio, un sogno italiano. Nato a Sarnico il 4 luglio del 1966 ha avuto un esordio da predestinato nel film di Liliana Cavani “Dove siete? Io sono qui”. L’anno dopo è quel del debutto sul piccolo schermo nel film di Italo Moscati “Gioco perverso”. Negli anni ha avuto la fortuna di lavorare con grandissimi autori come Marco Tullio Giordana, Stefano Calvagna, Cristina Comencini, Michele Soavi e molti altri ancora. Quest’anno l’abbiamo visto in sala con Non sono un assassino di Andrea Zaccariello e Calibro 9 di Toni d’Angelo. Nel 2019 in tv ha recitato anche ne La strada di casa di Riccardo Donna, La compagnia del Cigno di Ivan Cotroneo e Il nome della Rosa di Giacomo Battiato. Il più grande ritorno di successo ce l’ha avuto nel 2010 quando ha preso parte alla fortunatissima serie televisiva Tutti pazzi per amore 2 con protagonista Emilio Solfrizzi. (agg. di Matteo Fantozzi)
Alessio Boni: “Cosa fece di straordinario Enrico Piaggio?”
Da stasera Alessio Boni entrerà nei panni di Enrico Piaggio. “Cosa fece di straordinario? Si interroga l’attore intervistato da TV Sorrisi e Canzoni – il padre gli aveva lasciato due industrie in Toscana dove si fabbricavano aerei. Fu lì che un suo ingegnere, prendendo spunto dai motorini di avviamento per l’elica degli elicotteri, inventò il motore della Vespa. Come recita il sottotitolo del film tv di Rai1, realizzò “Un sogno italiano”. “Piaggio avrebbe potuto fabbricare macchine di lusso, invece pensò alle donne, ai preti, alle persone umili che dovevano rimboccarsi le maniche e per le quali un’auto o una moto costavano troppo. Fu un visionario: tra i primi 10 loghi italiani più famosi nel mondo c’è ancora la Vespa Anche io sono un “vespista”. L’attore spiega di averla acquistata molto giovane: “Quando ho compiuto 14 anni e tre ore ero già sulla mia prima Vespa “Special” azzurro metallizzato. Mi ha dato il senso di libertà: fare il giro del lago d’Iseo, vedere le luci della sera, da solo, senza genitori. Poi, a Roma, ho avuto una Vespa 200 “Rally” con cui ho fatto il “pony express”, andavo a lavorare come cameriere o all’Accademia d’arte drammatica. Adesso la tengo nel casale in Toscana”.
Alessio Boni parla della sua Vespa: “Piaggio è stato un genio!”
Alessio Boni parla della sua Vespa con estremo entusiasmo e dice di sentire l’adrenalina dentro di sé per tutto ciò che fa: “e soprattutto per le persone come Piaggio. Aveva lungimiranza, esprimeva il genio dell’Italia del Dopoguerra. Fu lui che inventò la rateizzazione. Geniale”. Piaggio è un personaggio realmente esistito e per questo motivo forse più difficile da interpretare: “Piaggio era un pioniere, ma era anche schivo e timido. Ci sono pochi video di lui, ho visto delle foto, osservato i suoi atteggiamenti: era tignoso, ma siamo negli Anni 40. l’industriale, il padrone, doveva dare l’immagine dell’uomo forte. In famiglia si toglie la maschera e si scioglie”. Nel suo carnet ci sono molti personaggi storici: Puccini, Caravaggio, Walter Chiari… “Per alcuni, come Caravaggio, Puccini o Piaggio, la cosa che ti salva è che nessuno li ha visti camminare, parlare. Dalle foto cerchi di capire il loro atteggiamento, la loro personalità. Con Walter Chiari è diverso, su Internet c’è tutto di lui. Allora, per non scimmiottarlo, devi avvicinarti cercando una rievocazione interna”.