Periodo particolarmente positivo per Alessio Boni. Reduce da alcune apparizioni cinematografiche, ricordiamo tra le altre “Non sono un assassino” di Andrea Zaccariello e “Calibro 9” di Toni D’Angelo, l’attore di Sarnico è tornato a vestire i panni del direttore d’orchestra Luca Marioni ne “La compagnia del Cigno 2”, che questa sera – domenica 11 aprile 2021 – torna in prima serata su Rai 1.



L’attesa è finalmente finita e c’è grande curiosità di conoscere come si evolverà la storia del fortunato successo targato Rai. Intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni, Alessio Boni ha rivelato di aver patito l’assenza del contatto con i giovani protagonisti: «Lavorare con loro è vitale, strepitoso. Sono ligi al dovere, ottimisti e mi ricordano i miei inizi, la passione dei 18 anni. Vedere la loro totale adesione, l’entusiasmo contagioso e quello sguardo incantato è la cosa che mi è mancata più di tutte».



ALESSIO BONI E IL RITORNO DE “LA COMPAGNIA DEL CIGNO”

Nel corso della lunga intervista, Alessio Boni ha parlato di cosa rende speciale il personaggio che interpreta ed ha messo in risalto che non aveva mai vestito i panni di un direttore d’orchestra. «Salire sul podio per dirigere ti fa sentire onnipotente», ha evidenziato l’interprete, che ha poi aggiunto di essere rimasto affascinato dalle due facce del “suo” Luca: «Con la moglie è accogliente, dolce, amorevole. Quando si tratta della musica, invece, è intransigente con se stesso e con i ragazzi. Quando sente uno sbaglio, va fuori di testa. Odia la mediocrità e diventa spigoloso, ma dice cose sacrosante, anche se io non creerei mai quell’atmosfera di tensione per ottenere il massimo dagli altri, sono più portato a lavorare in armonia e serenità». Alessio Boni ha poi specificato che, esattamente come il suo personaggio, lui non transige nel lavoro, senza dare nulla per scontato. E ha anche rivelato un retroscena: per entrare meglio nel personaggio, tre anni fa ha deciso di studiare a fondo Arturo Toscanini e Riccardo Muti…

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