Alessio Boni ha tanto da raccontare a Verissimo. L’attore parte rivelando com’è per lui la vita da papà: “Mi ha colpito molto la paternità. Mi è entrata dentro in un modo che non mi sarei mai aspettato ed è stato molto bello.” Poi si parla del rapporto con i genitori: “Mio padre lavorava anche 12 ore al giorno per mantenere la famiglia e questo era il suo modo di amare, lo dimostrava nel fare. I miei genitori dimostravano l’amore così, nel dare. Quell’amore lì è impressionante che il bambino riconosce e gli dà una fiducia così forte che serve poi per dare nella sua vita.” Poi un aneddoto molto particolare: “Ho assistito a due suicidi: uno che si è buttato giù, durante il set, e uno che si è reciso le vene. È molto difficile da analizzare e spiegare, anche perché mi è successo due volte e con persone che conoscevo benissimo.” (Aggiornamento di Anna Montesano)



Alessio Boni e la paternità

Alessio Boni ospite della nuova puntata di Verissimo, il rotocalco televisivo di successo condotto da Silvia Toffanin su Canale 5. L’attore dopo aver conquistato il cuore di milioni di telespettatori con la fiction “la compagna del cigno” ha in serbo una bellissima sorpresa per le sue fan. In uscita in tutte le librerie la sua autobiografia dal titolo “Mordere la nebbia” in cui parla del figlio arrivato all’età di 53 anni: “puoi avere anche 60, 70 anni, ma la paternità ti spiazza come a 30. Hai l’amore per la tua donna, la passione, gli hobby, la fede se sei credente, e poi arriva questo frugolino e tu vedi 150 Cappelle Sistine messe insieme”. All’interno del libro parla anche della differenza tra accontentarsi ed essere contenti: “non è che chi si accontenta gode, ma il contrario. Devi essere contento del lavoro che fai, della situazione che vivi, allora lo sprizzo di felicità ti può arrivare all’improvviso”.

Alessio Boni papà: “quando ha aperto gli occhi davanti a me ho capito l’infinto”

La più grande felicità di Alessio Boni è stata sicuramente la nascita del figlio: “quando l’ho visto sulla pancia della mia compagna ancora con il cordone ombelicale attaccato e ha aperto gli occhi davanti a me ho capito l’infinto”. All’interno del suo libro Boni parla di personaggi come Don Chisciotte ed Ulisse, ma dei giorni nostri ha una ammirazione per Ilaria Cucchi e Grazia Deledda”. Il successo come attore arriva con Incantesimo, un momento d’oro che ricorda così: “finalmente respiravo economicamente, dieci mesi di lavoro sicuro. Ho iniziato ad avere più serenità e morbidezza. Potevo dire un no e potevo scegliere”.

Tra i suoi no c’è anche quello ad Elisa di Rivombrosa: “mi era arrivata la sceneggiatura di “La meglio gioventù”, mi sono commosso nel leggerla e ho scelto”. Impossibile non parlare dell’ultimo progetto televisivo “La compagnia del cigno” che ha conquistato critica e pubblico: “è piaciuta molto, c’è sempre quel pensiero che la musica classica, come il teatro, sia più impegnativa. Invece non è così, anzi le dico: si tingerà di giallo, intrigherà”.