Alessio Boni, ospite a Uno Mattina per presentare la nuova fiction dal titolo “Il maresciallo Fenoglio”, in programma questa sera su Rai 1, in cui interpreta proprio il protagonista, ha parlato del fenomeno della violenza sulle donne. Un tema divenuto molto caldo in queste ultime settimane, sia per il recente femminicidio della ventiduenne Giulia Cecchettin che per la ricorrenza sentita del 25 novembre. 



“Facciamo tutti parte di una cultura patriarcale, anche io. È un retaggio che abbiamo da tempo. È importante rendersene conto e prenderne coscienza per riuscire a debellarlo. Dobbiamo cambiare noi stessi, possiamo farcela In passato c’era la legge del taglione e per fortuna è stata cancellata”, così l’attore ha fatto mea culpa e ha lanciato un appello agli uomini. “Io credo che questo maschilismo che imperversa continuamente debba terminare, anche perché ora la donna ha le sue libertà”. Non è semplice, tuttavia, sradicare determinati comportamenti che, in alcuni contesti, sono ancora comuni.

Alessio Boni: “Siamo tutti parte del patriarcato, va accettato per cambiare”. L’appello

È per questo motivo che Alessio Boni non ci sta a coloro che criticano le attuali e continue discussioni sul problema. “Ne parliamo in continuazione, è vero. ‘Patriarcato’ è la parola più usata in questo momento storico, come in passato, dopo il lockdown, era successo con la parola ‘resilienza’. Io però penso che sia giusto così. Dobbiamo riconoscere il contesto da dove veniamo e cambiarlo. Se ci proteggiamo dietro l’‘io sono fatto così’, è finita. Anche Totò Riina lo diceva. Il problema è che essere fatti così, vuol dire essere fatti male”, ha sottolineato l’attore.

“Io sono indignato in quanto uomo. Mi dispiace per tutte le vittime della collera e dell’ira degli uomini”. E ha concluso: “Vorrei dedicare a tutte le donne una frase di Alda Merini: Siamo state amate e odiate, siamo state adorate e rinnegate, siamo state baciate e uccise, solo perché donne”.