Scatta l’allarme per l’aumento di contagiati registrato negli ultimi giorni, Alessio D’Amato senza mezzi termini ai microfoni de Il Messaggero: anticipare la terza dose e reintrodurre l’obbligo di mascherina all’aperto. L’assessore alla Salute della Regione Lazio s’è soffermato così sul rialzo di infettati: «Vediamo troppi casi, anche gravi, tra chi è stato vaccinato sei mesi fa. Bisogna cambiare strategia contro il Covid, imitare il Regno Unito e offrire la terza dose prima, a cinque mesi dalla seconda».



Nel corso della lunga intervista, Alessio D’Amato ha invocato scelte coraggiose nella lotta contro il Covid, ma ha tenuto a precisare che gli ospedali non sono in sofferenza: «Stiamo vedendo che aspettare la conclusione del periodo di sei mesi è rischioso. L’immunità non scende all’improvviso al centottantesimo giorno, si tratta di un processo graduale. Per questo chiediamo di intervenire prima, offrendo, specialmente ai soggetti più anziani, la terza dose già al quinto mese. Aspettare il raggiungimento del punto più basso della proiezione non è una buona idea».



ALESSIO D’AMATO: “OK LOCKDOWN PER NON VACCINATI”

Come dicevamo, Alessio D’Amato rinnova la reintroduzione dell’obbligo della mascherina all’aperto e a prescindere dal colore di una determinata regione. E ancora: «Secondo me sarebbe anche utile richiedere la quarantena a chi arriva da paesi, pure della Ue, con un’alta circolazione del virus». L’assessore ha promosso l’ipotesi di un lockdown per non vaccinati, come avviene in Austria, mentre si è soffermato così sui due farmaci anti-Covid attesi a gennaio da Merck e Pfizer: «Importante, certo. Ma teniamo conto che inizialmente ce ne saranno pochi a disposizione. Io vorrei che fosse chiaro che quando si interviene con i monoclonali o, in futuro, con questi farmaci, la malattia comunque si è già sviluppata. Noi dobbiamo evitare la malattia. La risposta più importante contro il Covid è data dai vaccini. Se passasse il messaggio “non ci vacciniamo perché ci sono i farmaci” sarebbe molto pericoloso».

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