Ragazzo 13 anni morto in gita: chiesti 8 mesi di carcere per la prof

Alessio Quaini era uno studente di 13 anni che l’11 aprile 2014 è morto durante una gita scolastica, mentre era intento, assieme alla classe, a salire i gradini che portano alla sala civica del Comune di Villanuova sul Clisi, nel Bresciano. La vicenda per lungo tempo non ha avuto grandi aggiornamenti o sviluppi, mentre ora il pubblico ministero che segue il caso, Carlo Pappalardo, ha chiesto al Tribunale di Brescia di riconoscere 8 mesi di carcere per la professoressa che accompagnava la scolaresca quando Alessio è morto.



La ragione per cui Alessio Quaini è morto a 13 anni durante una gita è la cardiomiopatia ipertrofica dilatativa di cui soffre fin da piccolo. Si tratta di una disfunzione cardiaca che nella maggior parte dei casi, se non trattata, porta ad arresto cardiaco improvviso. Alessio, però, aveva scoperto di soffrire già 4 anni prima ed in quell’anno si era sottoposto ad un intervento per impiantare un defibrillatore interno. Secondo il pubblico ministero, la professoressa che era al corrente della malattia avrebbe dovuto impedire ad Alessio di salire quei gradini, magari annullando la visita al Comune di Villanuova sul Clisi.



Alessio Quaini, morto a 13 anni in gita per una cardiopatia congenita

Insomma, dato che la professoressa era al corrente della precaria salute del ragazzino di 13 anni morto in gita, sarebbe in parte colpevole della sua morte, seppur ovviamente non si tratti di un fatto premeditato. Per questo, secondo la richiesta del pm, la professoressa di Alessio Quaini dovrà scontare 8 mesi di carcere, ma bisogna ancora attendere fino al 28 settembre per conoscere il responso del tribunale. Da quanto appurato finora dai medici e dal pm la morte di Alessio sarebbe avvenuta proprio per via dello sforzo che i 40 gradini richiesero al ragazzo.



La malattia di Alessio Quaini era già nota almeno dal 2010, quando lui ebbe la prima crisi cardiaca che avrebbe portato i medici ad impiantargli il pacemaker. Nel 2003, però, lo spettro della cardiomiopatia si era già abbattuto sulla famiglia di Alessio, portando via sul fratello gemello, Simone, ad appena 3 anni di età, mentre in attesa di un trapianto. Tuttavia, in merito alla richiesta del pm di riconoscere 8 mesi di carcere per la professoressa, la difesa della donna ha evidenziato come, innanzitutto, non ci sia stato alcun controllo sul corretto funzionamento del defibrillatore di Alessio. Mancava anche la deposizione del certificato medico presso la scuola, ed infine Alessio Quaini pochi mesi prima della gita in cui è morto a 13 anni, aveva visitato il Vittoriale, nel quale le scalinate sono parecchie. La richiesta della difesa è quella di archiviazione “perché il fatto non sussiste”, visto che la causa della morte del ragazzino sarebbe un improvviso peggioramento del suo instabile quadro clinico.