Alessio Vassallo e Chiara Cavalieri sono i protagonisti di una fiction in onda su Rai Uno il prossimo 24 settembre “La stoccata vincente”, che racconta la storia di Paolo Pizzo, grandissimo atleta e campione del mondo di scherma che ha avuto un tumore al cervello da ragazzino: “E’ unicum per un attore, interpreto un campione del mondo e un ragazzo, l’ho avuto sul set durante le riprese, l’ho visto commosso con me e ogni stop che dava il regista guardavo subito Paolo per vedere se ciò che stavo facendo aveva senso. Io non mi ero mai allenato nello scherma, la controfigura nella fiction, le scene di scherma le fa lui. Ho recitato in punta di piedi, raccontare la storia di questo ragazzo, la malattia, poi il campione del mondo, non è stato facile. Io mi sono allenato al Coni in mezzo agli atleti, mi sentivo come loro, poi finito il film il sogno si è infranto”.
Chiara Cavalieri nella fiction “La stoccata vincente” interpreta la sorella di Paolo Pizzo: “Io e Alessio Vassallo siamo molto affini, avevamo già lavorato assieme quindi è stato facile ricreare un’intimità, Marina per Paolo è quello che riesce a spronarlo e non solo a compatirlo, gli dice verità che non voleva sentirsi dire e penso che questo sia importante. Questo tema della sorella è molto presente nella fiction ed è molto importante”.
LA STOCCATA VINCENTE, FICTION RAI PAOLO PIZZO: IL COMMENTO DI ALESSIO VASSALLO E CHIARA CAVALIERI
Nella fiction c’è anche Flavio Insinna, che interpreta il papà dei due attori, quindi di Paolo Pizzo e della sorella: “Il tema centrale del film è la caduta – ha ripreso la parola Vassallo – soprattutto oggi che viviamo in una realtà dei social che non ci appartiene, mostrare le cadute è molto importante e mi auguro che questo film possano vederlo anche i figli e i nipoti, nella vita si può cadere e a volte si rimane a terra, si guarda il mondo da un’altra prospettiva e ci vuole tempo, ma non bisogna vergognarsi ma trarne forza”.
E ancora: “Ognuno ha le proprie cadute, magari scolastica, famigliare e amorosa, e mi auguro che tanti giovani si possano ritrovare”. Vassallo ha concluso: “Questo film mi ha dato una grande emozione e mi è servito a capire quali fossero le centralità della mia vita”.