Alessio Viola, il nuovo volto di Tv8, ha rilasciato una lunga intervista a Dagospia. Il conduttore e giornalista televisivo, che ogni venerdì sera, su Tv8, conduce “Venti20”, è partito ammettendo che “All’inizio, con l’arrivo di questa pandemia, siamo rimasti un po’ interdetti”. E spiega “Abbiamo posticipato la messa in onda, e abbiamo recuperato solo in un secondo momento le cose che dovevamo ancora girare. Abbiamo rinviato la festa dei primi vent’anni del 2000, e per adesso ci siamo limitati a raccontarli”. Viola tiene infatti a precisare che “è importante partire da una premessa. E cioè: anche nella comunicazione, ci sono stati un paziente e una casa 0. Da una parte c’è Costantino Vitagliano, che è stato il primissimo influencer, prima ancora di Chiara Ferragni, e dall’altra c’è la casa del Grande Fratello, che ha dato inizio all’estinzione dell’uomo comune”.



Alessio Viola, i ’20 anni’ e la carriera: “Cambiarla? Rimango un giornalista!”

Ma cosa rimane, dunque, di questi primi vent’anni del 2000? Alessio Viola ammette: “Filmati, filmatini, foto. Abbiamo imparato a seguire le notizie così. Con le testimonianze dirette di chi c’era. – e aggiunge – Citando Piotta: io non t’ho visto, t’ho vissuto. La chiave per raccontare i grandi eventi, forse, è diventata proprio questa: il mezzo. Ed è il mezzo che, più di ogni altra cosa, ha influenzato, e influenza, il contenuto”. Ma gli interessa raccontare di questi 20 anni ““Il lungo periodo di declino di Berlusconi. È stato un periodo pazzesco. C’era un’atmosfera da fine Impero”. E alla domanda ‘cambierà carriera?’, Viola nega: “Io continuo ad essere un giornalista. Mi sono sentito giornalista anche quando ho lavorato a X-Factor. Quello che prevale, credo, è l’approccio che si ha. Non voglio certo diventare Carlo Conti”.

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