Nato a Roma nel 1968, figlio unico di Umberto e Annita, Alex Britti ha cominciato a suonare la chitarra molto giovane, a soli 8 anni, fondando poi il primo gruppo blues a diciassette, esibendosi nei locali romani. Ha poi preso parte ad una serie di festival blues, sostenendo una serie di artisti in tournée in Italia. Nel 1992 è arrivata la prima esperienza discografica come cantautore, con l’album “Alex Britti”, che però non ebbe un grande successo. Si è trasferito così in Olanda per esibirsi in una serie di locali di Amsterdam e non solo, continuando la sua carriera anche in Italia: ad esempio, con Sergio Cammariere ha scritto la colonna sonora del film “Uomini senza donne”. Nel 1996 è tornato definitivamente in Italia, pubblicando una serie di singoli ma continuando anche la sua carriera strumentale, aprendo concerti di grandi artisti blues come quello di B. B. King a Milano.
Nel 1998, Alex Britti ha raggiunto la notorietà con il singolo “Solo una volta (o tutta la vita)” che ha fatto impazzire le classifiche italiane. Nominato “miglior artista esordiente” al Premio della Musica Italiana, l’anno successivo si è presentato a Sanremo nella categoria Nuove Proposte con “Oggi sono io”, poi incisa anche da Mina due anni dopo. Sono arrivati, a seguire, numerosi successi che lo hanno fatto conoscere al grande pubblico sempre più.
Alex Britti, chi è: “Preparavo 250 hamburger in un pomeriggio nella macelleria di papà”
Prima di dedicarsi interamente alla musica, Alex Britti ha lavorato per un certo periodo di tempo nella macelleria del papà: faceva le consegne a domicilio e si occupava della pulizia del locale. “Quando aiutavo papà in macelleria, la mia specialità era preparare gli hamburger: macchinetta, carne macinata, sale e pepe. Ne facevo uscire 180-250 in un pomeriggio” ha raccontato al Corriere della Sera. Poi è arrivata la musica nella sua vita.