Alex Britti si è raccontato a tutto tondo di fronte alle telecamere di “Bella Ma’”, trasmissione di Rai Due condotta da Pierluigi Diaco e in onda ogni pomeriggio alle 15.15 dal lunedì al venerdì. Il cantautore ha innanzitutto affrontato il discorso legato alla sua sfera emotiva: “Andando avanti con gli anni si imparano a gestire gli stati d’animo, credo sia un concetto implicito con il crescere e il maturare. Personalmente ho scelto di seguire una strada abbastanza tranquilla e serena. Mi sono sempre sentito una persona normale, anche negli anni in cui cavalcavo le classifiche e conducevo una vita più ‘mainstream’. Sono sempre fuggito dal personaggio, mi sono sempre considerato un musicista. Soprattutto negli anni più caldi vivevo all’estero.



Alex Britti ha quindi rivelato di iniziare a suonare la chitarra “per colpa” di Edoardo Bennato, “come dissi in passato in alcune interviste. Lui nei primi anni Duemila era in concerto a Roma e mi chiamò per suonare insieme. Abbiamo così cominciato a frequentarci e sentirci più assiduamente, fino a quando nel 2006 abbiamo deciso di fare un singolo (‘Notte di mezza estate’) e un tour assieme, con concerti in tutta Italia e all’estero”.



ALEX BRITTI: “MIO FIGLIO EDOARDO MI FA COMMUOVERE…”

Nel prosieguo di “Bella Ma’”, Alex Britti ha rammentato le emozioni vissute quando suonò con Ray Charles: “Le persone speciali come lui spesso sono le più semplici. A parte l’emozione iniziale, lui si dimostrò molto disponibile. Dapprima abbiamo fatto le prove, poi ci siamo bevuti ‘una cosa’ insieme in camerino e ci siamo fumati una sigaretta. Lui chiacchierava normalmente di musica, non stava su un piedistallo. La barriera emozionale è subito crollata e oggi conservo il ricordo di una bella persona nel privato e di un gigante, di un musicista incredibile sul palco”.



Edoardo, il figlio di Alex Britti, è l’unica persona in grado di “fregare” l’artista (per utilizzare la medesima espressione da lui adoperata in trasmissione): “Mi fa commuovere – ha confidato –. I bambini cercano sempre di emulare quello che fa il papà. Lui mi vede tutto il giorno a casa con la chitarra, così ogni tanto lo becco da solo che si mette da qualche parte e si dà da fare. Gli piace soprattutto fare casino, mettere il volume alto. La chitarra la strimpella, però già a 2 anni sapeva accendere l’amplificatore e alzare il volume al massimo!”.