Alex Britti è un papà single. È lo stesso cantautore ad usare questa espressione nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. «Sono single da un pezzo», rivela, spazzando via le voci secondo cui sarebbe sposato con la madre di suo figlio Edoardo. «Mai messo la fede. Ci siamo lasciati quando Edo aveva due anni, ora ne ha cinque. È un bimbo sereno, vive metà mese con me e l’altra metà con la mamma». Dunque, Britti e l’ex compagna hanno creato un ambiente sereno che non può che far bene al bambino. A proposito del figlio, racconta della loro quotidianità: «Lo lavo, lo vesto, ci chiacchiero, lo porto a scuola, gli ho pure insegnato a nuotare. Giochiamo: pallone, racchettoni, le lotte con i Pokémon, andiamo a cercare i ragni in giardino».
C’è stata anche una fase “musicale” per il figlio. «A due o tre anni mi chiedeva sempre la chitarra, ora non più. Però canta bene, è intonato e conosce tutte le sigle dei cartoni animati. Se da grande volesse suonare, core de papà, per me sarebbe una gioia». Quella del figlio Edoardo è sicuramente una infanzia diversa dalla sua, che aiutava il padre in macelleria, preparando 180-250 hamburger in un pomeriggio, per poi occuparsi delle pulizie e consegne a domicilio. Ma in quella bottega non c’è rimasto. «Volevo suonare da quando avevo sei anni. Da bambino ero già determinato e cocciuto».
Alex Britti e la passione per la musica, sin da bambino
I suoi genitori non lo sopportavano più, tanto che quando aveva 7 anni gli regalarono la sua prima chitarra. «Non gli davo pace. All’inizio l’hanno presa come un gioco, poi si sono preoccupati, alla fine si sono arresi e ora sono orgogliosi». Quella passione si trasformò però in un’ossessione per Alex Britti: la portava anche a scuola. Nel frattempo, conobbe un impresario che gli procurava contratti per piccoli concerti estivi. «Andavo anche ai veglioni di Capodanno e di Carnevale, ormai era il mio lavoro. Volevo fermarmi alla terza media», racconta al Corriere della Sera. A quel punto il padre gli diede due opzioni: continuare gli studi o lavorare con lui in bottega. Quindi, si iscrisse al magistrale, che era frequentato soprattutto da ragazze. «Mi hanno cacciato un mese prima della fine dell’anno: ero un pischelletto sveglio, con un capoccione di capelli lunghi e ricci, il motorino e l’inseparabile chitarra. La mattina manco entravo… organizzavo gitarelle con le ragazze. Era una scusa per non lavorare». Quindi, cambiò scuola e passò a ragioneria, ma nel frattempo diventò chitarrista di Roberto Ciotti, gigante del blues italiano. «Mi iniziarono a chiamare altri locali. Da lì ho iniziato a non dormire: tornavo alle 3 del mattino e alle 7 avevo le lezioni. Non so come, ho preso un diplomaccio con il 36».
“Quel concerto dopo un brutto incidente stradale…”
In tv Alex Britti ci è tornato con Celebrity MasterChef, dove ha dimostrato che la passione per la cucina è di famiglia. Ma alla musica non ha mai rinunciato, neppure quando fece un brutto incidente stradale. «Una volta, non guidavo io, ho fatto un incidente pauroso sulla tangenziale di Napoli nella notte di Capodanno. Tre automobili distrutte, fuoco e fiamme, sono arrivati polizia e pompieri. Per fortuna non si è ferito nessuno». Quindi, lui controllò che tutti stessero bene e poi chiese ai poliziotti se potevano accompagnarlo con la volante a suonare: «Sono arrivato con tre quarti d’ora di ritardo, ma il concerto è andato liscio». Tra l’altro, Alex Britti può vantare di aver ricevuto i complimenti di B. B. King, anche se inizialmente non credeva che fossero veri. Al Pavarotti & Friends li ebbe di persona: «Non ho ancora capito come sono riuscito a salire sul palco quella sera. In un attimo sono cresciuto di dieci centimetri. Ero più basso». Un’altra passione è la Roma, ma Francesco Totti non è un mito per lui: «È stato un calciatore importante, ma rimango pragmatico e poco romantico. Lo stimo come atleta e come uomo. (..) I miti però appartengono ai sogni che si fanno da ragazzini. E per quelli della mia generazione l’idolo era Falcao. Mi dispiace, non volermene France’, te vojo bene».