Tra le vittime della “banda delle spie” di Milano c’è anche Alex Britti. Anche il noto cantante si costituisce parte offesa nell’inchiesta della procura di Milano sui dossieraggi effettuati dalla società Equalize. Tramite il suo legale, ha infatti depositato la nomina come persona offesa, rivelando di essere stato anche pedinato. Vi ha fatto riferimento in un passaggio della nomina del suo difensore, scrivendo che appunto “la cosa più grave” sia appunto il fatto che sia stato anche seguito.
Dalle carte dell’inchiesta era emerso, secondo quanto riportato da Repubblica, che l’indagato Fulvio Pravadelli avrebbe provato a raccogliere notizie compromettenti sull’artista, impegnato in una complicata causa civile. Questa la ricostruzione dell’accusa, secondo cui Alex Britti e un amico sarebbero stati vittima di una trappola. L’ex poliziotto Carmine Gallo, che ora si trova ai domiciliari, nelle intercettazioni ha riferito che erano stati fatti fermare in stazione Centrale con la scusa che l’amico potesse avere qualcosa.
ALEX BRITTI TRA LE VITTIME DELLE SPIE
Dunque, Alex Britti sarebbe intenzionato a difendersi dopo aver appreso che il suo nome è apparso nell’inchiesta della Dda milanese sui presunti dossier illeciti. Per questo ha nominato un legale che, come riportato da Adnkronos, ha depositato una richiesta alla procura di Milano per ottenere gli atti che riguardano il cantautore. Dopo aver esaminato i documenti valuterà se agire contro chi avrebbe chiesto di controllarlo e pedinarlo. Per quanto riguarda il finto controllo in stazione, Repubblica riferisce che a dare l’input sarebbe stato il suocero, perché pare cercasse qualcosa di compromettente per condizionare la causa di separazione della figlia, ex moglie dell’artista. Ma quel controllo non portò a nulla di compromettente.
Inoltre, nel settembre di due anni fa sarebbe stata effettuata anche una ricerca di possibili precedenti di polizia del cantante. Ad esempio, il mago degli hacker Samuele Calamucci, stando a quanto emerso da un’intercettazione con l’esperto informatico Giulio Cornelli, ha riferito di aver effettuato le ricerche sui precedenti e di aver attivato la stampa attraverso alcuni giornalisti di fiducia “per innervosire” Alex Britti.
LE “TRAPPOLE” AI DANNI DI ALEX BRITTI
Dalle intercettazioni emerge che Gallo voleva far controllare Alex Britti il 5 dicembre 2022 in occasione del suo concerto a Milano e Pravadelli era d’accordo. C’è poi Calamucci che fa riferimento a Terrazza sentimento, nota per il caso di Alberto Genovese, auspicando che finisse in qualche locale o festa, pronti a captare “qualche min*hiata” per sistemarlo. Gli inquirenti hanno contato 12 accessi abusivi sul cantante da diversi commissariati e compagnie di carabinieri di Milano, in una finestra che va dal 2021 al 2023.
Ci sono stati, secondo quanto raccolto da Repubblica, anche 12 pedinamenti due anni fa. Inoltre, ci fu un tentativo di coinvolgere “giornalisti compiacenti” per interviste scomode sulla famiglia o per lanciare notizie negative sull’artista. Ma è emersa anche la proposta di Calamucci per una “trappolona” così da “farlo adescare a scopo ricattatorio“. Ad esempio, avrebbero provato a usare un dialogo registrato da Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la Notizia, che però ha smentito di aver registrato il cantante nel breve colloquio che hanno avuto e preso le distanze da ogni “oltraggiosa strumentalizzazione” in contesti a cui è estraneo.