Alex Britti è uno degli ospiti della puntata speciale di Verissimo, il rotocalco televisivo condotto da Silvia Toffanin che questa settimana dedica ampio spazio al talent Amici di Maria De Filippi. Tra gli ospiti anche il prof di canto Alex Britti, che quest’anno ha accettato l’invito della padrona di casa partecipando per la prima volta ad un talent. All’interno della scuola, Alex si è dimostrato all’altezza del suo ruolo; non sono mancati dei diverbi con alcuni allievi, ma tutti hanno apprezzato la sua arte e la sua storia. In particolare Mameli che a Comingsoon.it ha detto: “Io sono cresciuto con Alex, lo ascolto da quando sono piccolo. Lui, insieme a De Gregori, è uno dei pilastri della mia infanzia. Sono felicissimo di averlo conosciuto, è una grande persona. Musicalmente e umanamente lo stimo tantissimo, con me è stato super disponibile”.
Alex Britti: “mia mamma da quando è nonna è impazzita”
Alex Britti è uno dei cantautori romani di maggior successo della musica italiana. Molto legato alle sue origini e alla sua famiglia, recentemente ha pubblicata una foto in compagnia della mamma accompagnata da una semplice didascalia: “buon pranzo a tutti da me e mia mamma”. Le giornate cominciano ad allungarsi e quindi il chitarrista romano ha deciso di trascorrere una piacevole domenica con la madre Annita con tanto di selfie ricordo. Alex Britti ospite a Che tempo che fa ha raccontato di essere molto legato alla famiglia e di essere felice di aver potuto aiutare i suoi genitori con i guadagni del suo mestiere. Dopo la morte di papà Umberto, Alex è inseparabile dalla mamma Annita: “ho 50 anni e viene ancora a trovarmi a casa con la frittata calda e la spremuta d’arancia! E da quando è diventata nonna, le sono passati tutti gli acciacchi”.
Alex Britti: “Oggi sono io non si tocca”
Oggi Alex Britti è un uomo felice e realizzato, ma gli basta davvero poco per ritornare a sentirsi ragazzo intento ad impugnare nella sua cameretta la chitarra lasciandosi tutto il mondo fuori. “Sono fortunato” – ha raccontato a Vanity Fair – “mi basta prendere la chitarra elettrica e rieccola, quella storia lì di quando passavo le ore a suonare in cameretta mia. Per il resto, mi rado perché sono brizzolato ormai da quel dì, se no ho proprio due alettoni bianchi a destra e a sinistra: sembrano verniciati dal carrozziere. Poi vado a correre, a nuotare, mi alleno in modi alternativi. Tipo tenendo in braccio mio figlio, facendomi distruggere le braccia da lui”. Poi parlando della sua generazione di artisti romani: da Max Gazzè a Nicolò Fabi, da Daniele Silvestri a Massimo di Cataldo, ha detto: “ci siamo distratti un attimo e “boom”. Siamo stati il vento creativo di una bella generazione romana, quella degli anni Novanta post Francesco De Gregori e Antonello Venditti: amici, ognuno con il proprio modo di declinare un mestiere che è un privilegio”. Infine la sua canzone testamento c’è: “è una canzone magica che scrissi a 30 anni, ma in me è senza età, e ancora non la cambierei di una virgola: è Oggi sono io e non si tocca”.