Alex Cotoia, il 22enne finito a processo per l’omicidio del padre violento che, nel 2020, colpì con 34 coltellate per difendere la madre, è stato assolto nel secondo grado bis chiuso poche settimane fa in Corte d’Assise d’appello a Torino. Una sentenza tanto attesa ma sulla quale non si era fatto “aspettative”, come lui stesso ha detto ai giornalisti a conclusione del dibattimento.
Oggi il suo cognome è quelo materno, dopo aver rinunciato a quello del padre (fino al momento del delitto era infatti Alex Pompa), e spera di poter ricostruire la sua vita, pezzo dopo pezzo, anche grazie al sostegno della famiglia che lo ha supportato fin dalle prime battute dell’indagine e poi per tutto l’iter giudiziario. In un memoriale esclusivo affidato al settimanale Oggi, Alex Cotoia ha ripercorso le tappe del suo dramma personale e familiare e ha condensato i suoi sentimenti dopo l’assoluzione.
Alex Cotoia dopo l’assoluzione: “Il senso di colpa mi perseguiterà per sempre”
Il 13 gennaio scorso, Alex Cotoia è stato assolto in appello bis a Torino nel processo che lo ha visto imputato dell’omicidio del padre. Il secondo grado è stato ripetuto su decisione della Cassazione che aveva annullato con rinvio la precedente sentenza (una condanna a 6 anni e 2 mesi) dopo l’assoluzione del primo grado di giudizio perché riconosciuta la legittima difesa.
“Non ho mai pensato che avrei potuto uccidere e non l’ho mai desiderato – ha scritto il 22enne nel suo memoriale – (…). Come ho potuto arrivare a uccidere? So solo che diversamente saremmo morti noi. So che il senso di colpa mi inseguirà“. All’epoca del delitto, Alex Cotoia aveva 18 anni e colpì il padre con 34 coltellate per difendere la madre dall’ennesima aggressione. Una vita segnata dalle violenze domestiche, la sua e quella di mamma e fratello, a cui avrebbe opposto un ultimo, disperato tentativo di difesa sfociato nel sangue. Oggi la sua speranza è sintetizzata nelle poche parole dette a margine della sentenza: “Cosa c’è nel mio futuro? Una normale quotidianità, magari il proseguimento degli studi e trovare il mio posto nel mondo”.