Alex De Angelis si ritira. Il pilota sanmarinese lo ha annunciato in conferenza stampa giovedì scorso e le due gare di Moto E a Le Mans sono state dunque le sue ultime apparizioni in pista. L’esordio nel Motomondiale nell’ormai lontano 1999 con una wildcard nella 125, De Angelis vanta esperienze in tutte le classi ed inoltre in Superbike e ora in MotoE. Una carriera fatta di quattro gare vinte, dodici pole position e quaranta podi con grandi exploit anche nella classe regina, la MotoGp, come l’indimenticabile podio di Indianapolis nel 2009 alle spalle di Jorge Lorenzo. Una carriera da grande pilota, una famiglia che ha fatto del motociclismo una scelta di vita, poi anche i ruoli di commentatore Sky e team manager delle nuove leve del motociclismo. Ecco dunque cosa ha voluto raccontare Alex De Angelis in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net in occasione del suo ritiro.



Alex De Angelis, quali sono i motivi del suo ritiro? Diciamo che le gare nella Moto E non sono tante e fare la carriera da professionista dopo tanto tempo, essendo impegnato anche in altre cose, non era quello che volevo.

Qual è stato il momento più bello della sua carriera? Di momenti belli per fortuna ne ho avuti tanti e non posso lamentarmi. Magari ricordo con più piacere il debutto nel Motomondiale con una wildcard nel 1999, ma tutte le prime volte della mia carriera sono state molto gratificanti!



Tante classi, tante esperienze a livello sportivo: dove si è trovato meglio? Posso dire che il periodo all’Aprilia è quello che mi ha dato sicuramente di più. Correre in MotoGp invece è sempre una cosa speciale, fantastica, con quell’adrenalina capace di darti sempre sensazioni incredibili.

E poi la Superbike e anche la MotoE: Alex De Angelis non ha voluto proprio farsi mancare nulla… E La Moto 2! Sì, non ho voluto proprio farmi mancare nulla. E posso dire tra l’altro che si sbaglia a sottovalutare la Moto E. La Moto Elettrica è la moto del futuro, un campionato che può essere disputato anche in concomitanza con le altre competizioni motoristiche.



Qual è stato il pilota più forte che ha incontrato? Ho corso con tanti piloti molto forti come Valentino Rossi, Lorenzo, Marquez. Se dovessi fare due nomi direi Marquez e Stoner.

Qualche rimpianto nella sua carriera? Quello di essermi trovato in alcune situazioni spiacevoli non dovute a mie decisioni, come quando un team a metà stagione aveva problemi economici, fatto che si era ripercosso poi sulla mia annata.

L’esperienza di commentatore a Sky quanto le è piaciuta? Da due anni sono commentatore a Sky e non posso che esserne contento. Da pilota quale sono desidero far capire tutto quello che avrei voluto fare in pista. I giornalisti si occupavano delle interviste e io posso dare dei consigli come pilota, di natura anche strettamente tecnica.

Con Massimo Roccoli una nuova carriera con la Roc’N’Dea, cosa vuole insegnare alle giovani leve del motociclismo? Con le Yamaha 300 mi sono trovato ad allenarmi con altri piloti in attività. Ci è venuta così l’idea di insegnare a tanti ragazzi i segreti del motociclismo allenandoli con la Roc’N’Dea.

Quanto è legato a San Marino? Molto perchè san Marino è terra di piloti, da mio fratello a Poggiali. Un posto dove si possono fare tutti i tipi di motociclismo e dove nascono piloti di grande valore. Un posto speciale, un luogo fantastico come dimostrano tutti i turisti che ogni anno ci vengono. La Repubblica di San Marino è veramente unica, la più antica della storia. (Franco Vittadini)