LE INDAGINI E L’APPELLO DELLA MAMMA DI ALEX MARANGON
Di sicuro, le indagini della procura di Treviso proseguono a ritmo serrato, infatti nella giornata di domenica ci sono stati gli interrogatori di cinque partecipanti al rito sciamanico, visto che una delle ipotesi è che Alex Marangon sia vittima di un omicidio. Infatti, il procuratore di Treviso, Marco Martani, ipotizza che il giovane sia stato aggredito per un minuto e poi sia morto in venti secondi. La famiglia ritiene che possa aver assistito a qualcosa di grave e se ne sia andato via per questo. Pertanto, l’obiettivo è scoprire cos’è successo quando Alex Marangon ha lasciato il gruppo: c’è un buco di tre ore dall’allontanamento al momento in cui è stato richiesto l’intervento dei carabinieri. Intanto, i conti Da Sacco, che sono i proprietari dell’abbazia dove si è tenuto questo raduno, si sono affidati a un legale a tutela del nome della loro famiglia.
Nei prossimi giorni ci saranno altri interrogatori, visto che hanno partecipato circa una ventina di persone al raduno, ma è in programma anche un sopralluogo all’abbazia di Vidor e sul luogo del ritrovamento del cadavere. «Secondo me hanno paura, hanno paura di parlare», ha dichiarato Sabrina Bosser, mamma del 25enne, ai microfoni del Tg1. Quindi, ha lanciato un appello affinché chi sa qualcosa parli e dica la verità su quella terribile nottata. «Bisogna che che venga a galla tutto quanto per la giustizia e per Alex Marangon che non c’è più», ha aggiunto la donna.
INDISCREZIONI, ESCLUSA LA PISTA DEL SUICIDIO…
«Non può finire così», dice affranta la mamma di Alex Marangon, il barista di 25 anni trovato morto il 3 luglio scorso sul greto del fiume Piave, in provincia di Treviso. Lo dice alla luce dei nuovi dettagli emersi sui risultati dell’autopsia, che hanno spinto gli inquirenti a escludere la pista del suicidio e a procedere per omicidio volontario al momento a carico di ignoti. Il giovane originario di Marcon (Venezia) aveva molte costole rotte, in particolare sulla parte sinistra del corpo e compatibili con dei colpi di bastone o di una pietra di fiume, inoltre ha ricevuto un colpo alla testa, aveva un occhio tumefatto e sono stati riscontrati anche un’emorragia interna e lividi al torace.
Stando a quanto riportato dall’Ansa, che cita confidenze raccolte da ambienti vicini alla famiglia di Alex Marangon, questi aveva già preso parte a due incontri del rituale sciamanico, ma era preoccupato per il terzo, a cui però non era invitato, infatti non compariva nella lista dei partecipanti. Comunque, si era fatto accompagnare da due amici e a uno avrebbe confessato i suoi timori. Questo amico avrebbe testimoniato che il 25enne Alex Marangon era preoccupato e aveva paura, ma non sono note le ragioni di questo stato d’animo né se gli inquirenti abbiano già verificato questa informazione.