Un dettaglio è sfuggito agli inquirenti, ma non alla famiglia di Alex Marangon, il barista di 25 anni trovato morto dopo aver partecipato a un rito sciamanico nell’abbazia di Vidor (Treviso) alla fine di giugno: sono state trovate tracce di sangue nella sua auto. I genitori hanno subito avvertito gli inquirenti, che hanno disposto rilievi sulla macchina che il ragazzo aveva usato per recarsi all’evento. Quel mezzo non era mai stato sequestrato prima d’ora e, secondo quanto riportato dal Messaggero, non era stata sottoposta a nessuna analisi approfondita, bensì solo a un’ispezione in cui, stando a quanto emerso, non erano stati riscontrati dettagli particolari.



Ma Sabrina e Luca Marangon hanno trovato qualche giorno fa una macchia di colore rosso, che sarebbe secondo loro sangue: dovranno confermarlo i rilievi, i cui risultati probabilmente saranno disponibili tra qualche giorno. Se arrivasse la conferma della presenza di sangue, andrebbe poi accertato se sia di Alex Marangon. Un dettaglio che potrebbe rivelarsi fondamentale per ricostruire cos’è successo la notte in cui è morto.



ALEX MARANGON, I PUNTI ANCORA DA CHIARIRE

Nel frattempo, si aspettano i risultati dell’esame del capello a cui sono stati sottoposti tutti coloro che hanno partecipato alla festa: sono necessari per capire se hanno fatto uso di sostanze, di che tipo e in quale misura. Pare che all’evento potrebbe essere stata assunta l’ayahuasca, che è una sostanza psicoattiva che può causare allucinazioni. A tal proposito, si attendono anche gli esiti dell’esame tossicologico a cui è stato sottoposto il corpo del barman, per verificare se e quali droghe avesse assunto. Dunque, i punti da chiarire sono molti per capire cosa sia successo ad Alex Marangon dopo aver partecipato al rito sciamanico.



ATTESE MEMORIE DEI DUE CURANDEROS COLOMBIANI

Nei prossimi giorni sarà depositata una memoria scritta dai due curanderos colombiani che hanno partecipato alla festa. L’avvocato Oscar Palet Santandreu, che assiste Jhonni Benavides e Sebastian Castillo, al Corriere della Sera ha spiegato di essere già in possesso delle memorie, ma prima vuole confrontarsi con i suoi clienti.

Comunque, per il legale, visto che tutti i partecipanti alla festa stanno fornendo la stessa versione, la verità è che non ha senso la tesi dell’omicidio per spiegare la morte di Alex Marangon. «Si è allontanato per andare in giardino, Jhonni è andato con lui, ma non capiva quello che diceva, quindi è entrato in abbazia per chiedere l’intervento del traduttore, quando è uscito di nuovo Alex si era allontanato». Il legale ha anche smentito che i suoi due assistiti siano fuggiti la mattina presto, anzi sono rimasti fino alle 11 nell’abbazia ed erano a disposizione di chi voleva parlare loro.