ALEX MARANGON, I DUE CURANDEROS SI DIFENDONO

Alex Marangon non stava bene, si è allontanato da solo”: si sono difesi così i due curanderos nella memoria difensiva che verrà depositita nei prossimi giorni. I due colombiani sono Jhonni Benavides e Sebastian Castillo ed erano loro che conducevano il rito sciamanico a Vidor nel quale il giovane ha partecipato, per poi morire. Sulle pagine del Corriere della Sera, l’avvocato dei due curanderos, Oscar Palet Santandreu, ha spiegato: “Ho le memorie dei miei clienti, tutti i partecipanti stanno dichiarando la stessa cosa, crediamo che la verità stia nelle parole di chi era presente”. I due hanno presentato una memoria scritta.



Il legale, ancora, ha aggiunto che l’ipotesi dell’omicidio non ha alcun senso secondo la difesa. Infatti, secondo il racconto giunto all’avvocato, quella sera c’erano una serie di persone vicino al fuoco quando Alex si è allontanato per andare in giardino. In quel momento “Jhonni (Benavides) è andato con lui, ma non capiva quello che diceva, quindi è entrato in abbazia per chiedere l’intervento del traduttore, quando è uscito di nuovo Alex si era allontanato“. Il legale ha spiegato poi che non è vero che i suoi assistiti siano scappati la mattina presto: sarebbero rimasti infatti fino alle 11, a disposizione di chiunque volesse chiarimenti, come sottolineato al Corriere della Sera.



“ALEX MARANGON NON STAVA BENE”

Secondo la difesa dei due curanderos, Alex Marangon non stava bene la sera del rito sciamanico. La sera della morte, il giovane si sarebbe alzato e avrebbe iniziato a correre verso la terrazza e dopo aver urlato, si sarebbe sentito un tonfo. Secondo la Procura di Treviso, si sarebbe trattato però di un omicidio volontario: sul corpo del ragazzo, infatti, sarebbero state trovate ferite non compatibili con la caduta da un dirupo, ma con un pestaggio, ipotesi che è stata però smentita dai presenti alla festa, che hanno affermato che Alex non stava bene.

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