Il caso della morte di Alex Marangon – il giovane scomparso nella notte tra il 28 e il 29 giugno dal paesino di Vidor mentre si trovava ad un rito sciamanico, poi trovato cadavere quattro giorni dopo – è tornato protagonista della diretta di Morning News durante la quale sono intervenuti la madre Sabrina Bosser e il padre Luca Marangon; il tutto mentre sembra impossibile mettersi in contatto con i due curanderos/sciamani che hanno officiato la cerimonia.



Soffermandoci un attimo su questo punto, i due sarebbero tra le ultime persone ad aver viso in vita il giovane prima che si allontanasse dall’abbazia di Vidor e – dopo aver inizialmente negato ogni loro coinvolgimento nella vicenda – avevano spiegato di star per depositare una memoria su quella notte, salvo poi sparire nel nulla: da alcuni video diffusi suoi social risulta che si trovino in Colombia; il tutto mentre le indagini sulla morte di Alex Marangon vanno avanti, ma senza particolari sviluppi, con tutti i presenti al rito che sembrano non aver visto nulla.



“È assurdo che siano spariti nel nulla”, commenta immediatamente il padre di Alex Marangon ai microfoni Mediaset, chiedendosi “se sono innocenti” che senso abbia “nascondersi. Poi, fargli fare un memoriale a distanza di due mesi è proprio una pagliacciata“; mentre lasciando da parte la questione dei curanderos, Luca ricorda anche che sull’auto di loro figlio – rivenuta nei pressi dell’abbazia – hanno trovato a distanza di quasi due mesi delle macchie sospette.

I genitori di Alex Marangon: “Tutte le prove sono state insabbiate, chi era lì si è messo d’accordo sulla versione da dare”

“L’abbiamo guarda benissimo – spiega il padre di Alex Marangon passando all’auto – e abbiamo notato almeno tre macchie: potrebbe essere succo o qualsiasi cosa, ma invece che stare con il dubbio l’abbiamo fatta analizzare”, e tornando con la mente allo scorso giugno, racconta anche “l’auto non è mai stata sequestrata. Quando siamo arrivati a Vidor l’abbiamo trovata chiusa e con i finestrini abbassati di qualche centimetro, tanto che ho chiesto ai carabinieri se potevano chiuderli perché pioveva; e la sera ce l’hanno fatta portare a casa”.



La sua tesi è che “hanno insabbiato prove fin dall primo giorno, sull’auto, sul borsone, sulla chiesa che non è mai stata posta sotto sequestro, mai passata con il luminol”, mentre a suo avviso non reggerebbe neppure la tesi dei curanderos per cui quella sera ai partecipanti è stata somministrata solo una purga: “Non ci prendono in giro – sostiene duro il padre di Alex Marangon -, 400 euro per una purga non ha senso. Purtroppo è una vera e propria setta e si sono messi d’accordo sulla versione da dare. L’unica speranza è che parli il tossicologico, ma dopo due mesi chissà se verrà fuori ancora qualcosa”.

La richiesta dei genitori di Alex Marangon è chiara: “Chiediamo che l’abbazia venga posta sotto sequestro, che venga setacciata e fatto il Dna a tutti i partecipanti”, spiega Luca, mentre la moglie di fianco a lui ci tiene ad aggiungere anche “l’esame del capello a tutti quelli che erano dentro l’abbazia, ma tutti, custodi compresi”.