Alex Marangon, i dubbi dei genitori e le piste degli inquirenti

Continuano serrate le indagini per capire cosa sia successo ad Alex Marangon, il barman 25enne che è morto misteriosamente – in circostanza che sono ancora tutte da chiarire – nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024 dopo aver preso parte ad un rito sciamanico dai contorni foschi ed oscuri. Sul caso è tornata la redazione di Morning News che ha deciso di interpellare ancora una volta i genitori del ragazzo che non riescono a darsi pace all’idea che nessuno dei tanti presenti alla festa/rito a cui ha partecipato anche Alex Marangon abbiano visto cosa sia successo a loro figlio. Non solo: perché nel frattempo anche le poche ricostruzioni sembrano non convergere su alcuni punti fondamentali, tra chi dice che si sia allontanato volontariamente in preda ai deliri per droghe e alcool; chi dice che con lui c’era qualcuno; chi lo descrive a torso nudo e chi vestito con una maglietta rossa, ma scalzo.



Dal conto degli inquirenti per ora rimangono aperte tutte le possibili piste sulla morte misteriosa del ragazzo, dopo un iniziale ipotesi che collegava il decesso ad un qualche intento suicidario e la scoperta di alcuni elementi – se non altro – sospetti: è il caso delle numerose lesioni e ferite riscontrate sul corpo di Alex Marangon, coerenti con un pestaggio in piena regola; ma anche della sparizione dei due maghi/curatori che per ultimi l’avrebbero visto in vita ed – infine – delle paure confessate dal 25enne ad un amico poco prima di partecipare al rito.



I genitori di Alex Marangon: “Troppi dubbi e troppa omertà sulla morte di nostro figlio, chi sa parli”

Insomma: la storia – e soprattutto la morte – di Alex Marangon è un libro che deve ancora essere in larga parte scritto; ma a farlo dovrebbero essere soprattutto i tanti testimoni presenti quella sera e che dal ritrovamento del corpo del 25enne si sono chiusi dietro un impenetrabile muro di omertà. “Perché – si chiede il padre del barman intervistato da Morning News – se è sparito alle 3 hanno aspettato fino alle 7 per chiamare i soccorsi“; e “perché – gli fa eco la moglie – quando siamo arrivati noi tre quarti delle persone erano già scappate”. Dal conto loro i genitori di Alex Marangon sono certi che durante quel rito qualcosa sia successo e che non si sia trattato di un suicidio perché “nessuno spenderebbe 400 euro per andare a morire”: “Si è rifiutato di fare qualcosa o ha visto qualcosa che non doveva“, ipotizza il padre; mentre la madre crede che “ha visto che volevano fargli fare qualcosa a lui sicuramente si è rifiutato” minacciando di andarsene e di raccontarlo a qualcuno.



Non dimenticano – inoltre – il lapsus di cui è stato protagonista lo sciamano ed organizzatore dell’evento Andrea Zuin che parlando con loro la mattina di martedì 2 luglio – “prima che venisse trovato il corpo“, sottolinea il padre del 25enne – avrebbe detto che “suoniamo per l’anima di Alex Marangon”, lasciando intendere che “sapesse già che era morto. Può essere la persona più brava del mondo e non dico che sia stato lui – precisa ancora il padre del ragazzo – ma saprà cosa è successo“.