Come è morto Alex Marangon? E’ questa la domanda che si stanno ponendo gli inquirenti e i famigliari dello stesso ragazzo veneto dallo scorso 2 luglio, da quando è stato rivenuto cadavere dopo un rito sciamanico avvenuto all’abbazia di Vidor. In questi quasi 40 giorni si sono fatti ben pochi passi avanti e la sensazione è che la vicenda sia avvolta in un velo di omertà, nessuno vuole parlare e quindi raccontare realmente cosa sia successo.
Qualcosa però si sta muovendo, visto che le indagini proseguono e gli inquirenti hanno chiesto l’analisi del capello di tutti i partecipanti al rito sciamanico dello scorso 2 ottobre. Un’altra possibile svolta potrebbe arrivare da una lettera anonima che sarebbe stata spedita all’avvocato della famiglia di Alex Marangon, che però non intende sbilanciarsi più di tanto. Parlando con il Corriere della Sera racconta di “affermazioni gravi” ma che alla fine risultassero vere sarebbero utili ai fini dell’indagine.
ALEX MARANGON, LETTERA ANONIMA DEPOSITATA IN PROCURA
Il legale ha spiegato che la lettera è arrivata in forma anonima e che il contenuto non riguarda la morte di Alex Marangon ma le pratiche legate al rito sciamanico effettuato all’abazia, anche se non vi è conferma. L’avvocato ha quindi invitato le persone che erano presenti al rito o che hanno appreso qualcosa di farsi avanti e denunciare, ed è l’appello che stanno portando avanti ormai da settimane i genitori del povero 26enne di Marcon, che si stanno appellando affinchè chi sappia parli, non si nasconda, e solo così si potrà risolvere il giallo della morte del giovane.
L’avvocato ha deciso di far pervenire la lettera in forma anonima alla procura di Treviso: toccherà ora agli inquirenti esaminarne il contenuto e stabilire se sia rilevanti o meno ai fini dell’indagine. Il primo step sarà capire se le informazioni fornite saranno reali visto che in molti casi simili le lettere anonime risultano essere scritte da mitomani, azioni che sono solo deleterie ai fini di scoprire la verità.
ALEX MARANGON, INDAGINI IN FASE DI STALLO
La procura sta indagando per omicidio anche perchè Alex Marangono è stato rinvenuto con delle ferite che non sembrerebbero essere compatibili con una caduta da un’altezza di 10 metri. Inizialmente, infatti, coloro che erano presenti all’abazia avevano spiegato che il 26enne fosse caduto dalla terrazza, e finendo a terra sarebbe poi morto dopo l’impatto con il suolo, ma tale idea non convince gli inquirenti, che stanno battendo un’altra pista.
Il problema è risalire al colpevole, visto che, come scrive il Corriere della Sera, al momento non si trovano tracce di un eventuali responsabili. Infine c’è il giallo dei curanderos, esperti di riti sciamanici e dell’ayahuasca, che risulterebbero irrintracciabili e che da quando è emersa tutta al vicenda sono di fatto spariti. Il loro legale ha comunque sempre difeso i suoi assistiti ritenendoli estranei ai fatti.