Alex Pompa ha cambiato cognome: da adesso avrà quello materno, ovvero Cotoia. Una scelta, come riportato da Repubblica, condivisa anche con il fratello Loris. La volontà è stata quella di cancellare definitivamente ogni legame con il padre, Giuseppe Pompa, da lui ucciso con 34 coltellate con 6 armi diverse.

A distanza di due anni dai fatti, tuttavia, è iniziato nelle scorse ore il processo in appello per l’omicidio. È stata una richiesta della Procura. “Non è stata legittima difesa, bisogna rivalutare le prove che dal mio punto di vista sono state erroneamente rivalutate nel primo grado” ha spiegato il pm Alessandro Aghemo. Il ventunenne infatti era stato stato assolto. L’uomo, infatti, da anni minacciava la sua famiglia. A confermarlo sono stati i numerosi audio registrati col cellulare e portati agli inquirenti. Le liti erano continue. Quel giorno aveva chiamato la moglie 101 volte e la pedinava, era ossessionato. “Quel giorno ci avrebbe ammazzati tutti”, ne sono sicuri.



Alex Pompa cambia cognome: ha quello materno, continua il processo

Nel corso del processo in appello per la morte di Giuseppe Pompa, verranno per la prima volta ascoltati in aula Alex Loris Pompa, che intanto hanno cambiato cognome, nonché la madre Mara Cotaia e lo zio Michele Pompa, fratello della vittima. “Non sarà facile, certo avrei preferito non essere qui”, ha brevemente commentato il ventunenne. “Siamo sereni e fiduciosi nella giustizia, anche se avremmo preferito non risentire nessuno”, ha aggiunto l’avvocato difensore Claudio Strata. “Risentire i testimoni non ha senso, c’è una contaminazione della memoria. Non ci sono lacune da colmare”.



L’accusa, invece, è di un’idea diversa e vuole la condanna per omicidio. La violenza con cui Alex si è accanito sul padre, infliggendogli 34 coltellate con 6 armi diverse, infatti, non sarebbe compatibile con l’ipotesi della legittima difesa. La vittima, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era inerme sotto i colpi del giovane.

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