E’ stato assolto Alex Pompa, il giovane 20enne a processo per avere ucciso il padre Giuseppe, difendendo la madre dall’ennesima aggressione. Il ragazzo era accusato di omicidio volontario ma alla fine la Corte d’Assise di Torino, presieduta dal giudice Alessandra Salvadori, ha emesso il verdetto che l’opinione pubblica, ma soprattutto la famiglia dello stesso Alex Pompa, attendeva: «Il fatto non costituisce reato». Cadono quindi definitivamente tutte le accuse nei confronti del giovane, che subito dopo la sentenza ha commentato: «È tutto così strano – le sue parole riportate dall’edizione online del Corriere della Sera – non ho avuto ancora il tempo per metabolizzare, voglio solo andare a casa, è stata una giornata intensa, pesante, solo a casa saprò metabolizzare. Ci tengo a ringraziare questa Corte».



Al suo fianco la madre, che ha sempre difeso il figlio in questi anni: «Siamo contentissimi, finalmente, ce lo meritiamo, grazie a tutti», le parole fra le lacrime di mamma Maria «La prima cosa che faremo ora? Abbracciarci». Felice anche il fratello, Loris: «Noi ci abbiamo sempre creduto, sappiamo quello che abbiamo vissuto, abbiamo visto l’inferno e la morte in faccia e quando diciamo che Alex ci ha salvato la vita è perché è così. Ringraziamo questa Corte che ci ha creduto, la chiave di tutto stava negli audio, sentendoli con le minacce di morte, i vari insulti a mia madre, allora si capisce tutto».



ALEX POMPA E’ STATO ASSOLTO: LA SODDISFAZIONE DELL’AVVOCATO

Alex Pompa è stato accompagnato in questo lungo e tortuoso percorso dall’avvocato Claudio Strada, che aveva chiesto la piena assoluzione invocando la difesa legittima: «Inizia a vivere oggi – ha detto – questa assoluzione è la cosa più giusta, speravo in una sentenza giusta e credo questa lo sia. Ci ho creduto dal primo giorno, da quando ho sentito i primi due o tre audio e il racconto di Alex. Non ho mai avuto un dubbio, la speranza di arrivare a questo risultato non ci ha mai abbandonato».

La sentenza di assoluzione è stata commentata anche dall’ex ministra dell’istruzione, Azzolina, che attraverso Twitter ha scritto: «Una terribile storia di violenza domestica che si chiude con l’assoluzione. Nell’estate del 2020 Alex Pompa aveva fatto la maturità, adesso spero possa continuare a studiare. Auguro a lui e alla sua famiglia buona vita». I fatti risalivano al 3 aprile 2020, quando Alex Pompa, dopo l’ennesima aggressione e le ennesime minacce del padre alla famiglia, prese un coltello e colpì a morte il genitore. Il pm aveva chiesto una condanna a 14 anni di carcere.