Nel corso della puntata odierna de “La Vita in Diretta” ha tenuto ancora banco la storia di Alex Zanardi, vittima nei giorni scorsi di un grave incidente in sella alla sua handbike in landa senese. È stata raccolta, a tal proposito, la testimonianza di Fausto Sarrini, suo compagno di viaggio: “Per noi questo tour era un segno di rinascita, non una gara. C’era una vettura della polizia municipale di Castiglion Fiorentino che precedeva il plotone. Viaggiavamo a una bella velocità e il gruppo era nutrito, all’incirca 60-70 ciclisti. Attualmente, intanto, è in corso l’audizione di Alessandro Maestrini, la persona che ha filmato tutte le sequenze dell’incidente: in Procura, in base alle immagini visionate più volte in queste ore, sembrerebbero convinti che si sia trattato di un guasto meccanico e non di un errore di Alex Zanardi, il quale non avrebbe dunque sbandato né commesso un’imprudenza. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

ALEX ZANARDI, LA FAMIGLIA: “BASTA BOLLETTINI”

Restano invariate le condizioni di salute di Alex Zanardi, ricoverato nel reparto di terapia intensiva a Siena. Per la quinta notte le sue condizioni sono rimaste stabili ma in quadro neurologico resta grave. In accordo con la famiglia, l’ospedale ha annunciato che cesserà di diffondere altri bollettini medici almeno fino a quando non ci saranno delle variazioni degne di nota in riferimento alle sue condizioni di salute. Nelle passate ore è intervenuto anche il direttore sanitario dell’ospedale di Siena Roberto Gusinu, che come riporta l’agenzia di stampa Ansa ha commentato: “Abbiamo passato la fase emozionale, ma adesso serve la fase della razionalità”, confermando lo stop dei bollettini quotidiani. “Questo è un ospedale Covid e dobbiamo preservarlo”, ha poi aggiunto commentando la presenza di molti giornalisti e tv negli stessi spazi in cui transitano i pazienti, oltre che utenti e personale medico. “L’equipe lavora serenamente, c’è grande equilibrio. Come per tutti i pazienti, su Zanardi si alternano circa 20 tra infermieri, medici e turnisti”, ha spiegato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

STOP AI BOLLETTINI

Puntuale è giunto il nuovo bollettino sulle condizioni di salute di Alex Zanardi, e il quadro è rimasto praticamente invariato: “Rimangono stazionarie le condizioni di Alex Zanardi – fanno sapere dall’ospedale Le Scotte – ricoverato nella terapia intensiva del policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena da venerdì 19 giugno”. La struttura ospedaliera ha comunicato che quello di oggi sarà probabilmente l’ultimo bollettino, visto che, “sentita la famiglia, si ritiene utile non diffondere altri bollettini medici sino a quando non ci saranno variazioni significative sul suo stato di salute”. E ancora: “L’atleta ha trascorso la quinta notte di degenza senza sostanziali variazioni nelle sue condizioni cliniche, per quanto riguarda i parametri cardio-respiratori e metabolici, e rimane grave il quadro neurologico”. Il pilota risulta essere ancora sedato, intubato e attaccato al respiratore meccanico, e la prognosi rimane riservata. Tanti, come vi scriviamo da giorni, gli auguri giunti alla stella emiliana, fra cui quelli di Malagò, numero uno del Coni, che attraverso Sky Sport ha fatto sapere: “Voglio mandare un abbraccio forte ad Alex in questo momento, è il simbolo di tutto lo sport e non solo di quello italiano. Ho letto il messaggio che ha scritto il Papa per lui, commovente, pazzesco, eccezionale”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ALEX ZANARDI, LETTERA DEL PAPA: “PREGO PER LEI”

Sono centinaia i messaggi di solidarietà nei confronti di Alex Zanardi, il campione di handbike rimasto coinvolto in un incidente gravissimo venerdì sera. L’ultimo è di quelli decisamente d’eccezione, del Papa. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, il Santo Padre ha voluto scrivere una lettera di proprio pugno rivolta al 53enne pilota bolognese, attraverso cui lo stesso ha voluto far sentire la propria vicinanza e quella della Chiesa. “Caro Alessandro, la sua storia è un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso. Attraverso lo sport hai insegnato a vivere la vita da protagonisti, facendo della disabilità una lezione di umanità. Grazie per aver dato forza a chi l’aveva perduta. In questo momento tanto delicato le sono vicino. Prego per lei e per la sua famiglia. Che il Signore la benedica e la Madonna la custodisca”. Ricordiamo che anche stamane, come di consueto attorno alle ore 12:00, verrà emesso il nuovo bollettino medico da parte dell’ospedale Le Scotte di Siena, anche se il quadro clinico dovrebbe essere rimasto più o meno invariato rispetto a ieri. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ALEX ZANARDI, INCIDENTE HANDBIKE: COME STA? INDAGINI IN CORSO

Quinta notte passata in terapia intensiva per Alex Zanardi. Non è cambiato nulla da venerdì sera ad oggi per il 53enne pilota bolognese, con lo stesso che continua ad essere in coma farmacologico, in attesa di un quadro migliore. L’ultimo bollettino medico pubblicato dall’ospedale Le Scotte di Siena è stato di fatto una fotocopia di quello precedente: “Stabile ma grave dal punto di vista neurologico”. Zanardi ha un fisico da campione ed ha retto l’impatto devastante contro il camion, ma restano molti i dubbi circa il quadro neurologico, e solamente quando verrà meno la sedazione si capirà qualcosa di più. Intanto proseguono le indagini per ricostruire con esattezza quanto accaduto, e la posizione dell’autista sembrerebbe essere ormai venire meno. Lo ha fatto chiaramente capire l’avvocato dell’osservatorio per le vittime degli omicidi stradali, che parlando ai microfoni de La Nazione ha ammesso: “L’apertura di un fascicolo nei confronti dell’autista del camion contro cui Alex Zanardi ha impattato venerdì pomeriggio sulle strade della provincia di Siena è un atto dovuto che prescinde da qualsiasi idea o interpretazione degli inquirenti. Infatti, dalla ricostruzione dei testimoni, sembrerebbe non esserci alcuna responsabilità del guidatore”.

ALEX ZANARDI, IL COLLEGA: “HO VISTO LA SUA HANDBIKE ALZARSI…”

Si indaga invece sulla speciale handbike che il campione bolognese ha costruito e progettato assieme alla Dallara, nota azienda italiana di auto da corsa, per capire se la stessa potesse viaggiare su strada o solamente in pista. A riguardo sono interessanti le parole rilasciate da Marcello Bortolazzi, ciclista 66enne subito dietro Alex quel maledetto pomeriggio di venerdì: “Andavamo a quaranta chilometri all’ora – le parole a Repubblica – su una strada in leggera discesa è una velocità normalissima. Prima di quella dannata curva a destra, Alex si trovava vicino alla linea di mezzeria della strada. Vedendo il camion arrivare forse si è impaurito. L’ho visto sterzare a destra per cercare di allontanarsi dalla mezzeria e riportarsi al centro della nostra corsia”. Ma a quel punto è successo qualcosa al mezzo a tre ruote: “La ruota sinistra della sua handbike si è sollevata da terra. Per recuperare l’assetto ed evitare di ribaltarsi, ha dato una controsterzata a sinistra. È una mossa da pilota, quale lui è. Da lì in avanti, però, non è più riuscito a controllare il mezzo ed è caduto, urtando sulla fiancata del tir”.