Alex Zanardi lotta tra la vita e la morte a seguito del terribile incidente dello scorso venerdì, inoltre potrebbe perdere la vista. Il bolognese, ricoverato all’ospedale di Siena dopo lo scontro con il camion durante la gara di handbike, ha subito un delicatissimo intervento neurochirurgico ma, secondo il professor Giulio Maira, che ha alle spalle 15 mila interventi nel campo, dice che il campione azzurro è in ottime mani. Nel corso di un’intervista concessa a Oggi ha parlato di Giuseppe Oliveri, il collega che ha operato Zanardi, come di un “grande professionista” e ha aggiunto che all’ospedale di Siena operano medici di eccellenza. Nessuna previsione, il professore non si permetterebbe, ma le sensazioni restano comunque positive. Zanardi ha subito un fracasso cranio-facciale, e Maira ha spiegato che “il chirurgo si trova davanti una situazione molto complessa”: bisogna infatti rimuovere i frammenti ossei penetrati nel tessuto cerebrale, ha spiegato, e ridurre le emorragie per evitare che l’edema faccia aumentare la pressione intracranica. “Il tempo è cervello, diciamo noi neurochirurghi”: per questo il professor Oliveri ha fatto benissimo a intervenire subito.
ALEX ZANARDI: PARLA IL NEUROCHIRURGO
Anche così però Alex Zanardi potrebbe avere dei danni permanenti, anche se per il professor Maira stabilirlo adesso è difficile. “Se l’urto ha lesionato il nervo ottico Zanardi potrebbe subire una perdita parziale o totale della vista”. Soprattutto, il tema vero è capire con quale estensione sia stato danneggiato il lobo frontale del cervello nell’impatto con il camion: è quello che regola la cognizione, la razionalità e l’emotività. Il professore ha spiegato che, comprensibilmente, questa è la prima preoccupazione per i colleghi che operano a Siena. Ovviamente, il cranio ridotto in frantumi va ricostruito: si possono utilizzare delle placchette in metallo se i frammenti ossei sono abbastanza estesi, altrimenti si usa materiale plastico biocompatibile per ricostruire la parte mancante. “Quanto al volto, la chirurgia maxillo-facciale ormai riesce a fare cose impensabili fino a qualche anno fa”.
Al professor Maira è poi stato chiesto se il fatto che Zanardi sia un atleta possa dare qualche vantaggio, e la risposta è affermativa perché un fisico forte reagisce meglio al trauma. “La natura ci ha programmati perché le funzioni cerebrali vengano sempre salvaguardate: se il cuore riesce a pompare regolarmente e i polmoni continuano a far circolare l’ossigeno, il cervello ha più possibilità di riprendersi”. Come già detto, il neurochirurgo non fa previsioni sulla ripresa di Alex, ma dice una cosa importante: che il cervello è un organo straordinario e che, una volta deciso di procedere all’intervento, “non si guarda al peggio ma si entra in sala operatoria pensando che quel paziente ce la farà, e ci si crede fino in fondo”. E’ questa allora la grande speranza che accompagna le condizioni di Alex Zanardi, per il quale preghiamo tutti.