Alex Zanardi vive in una “dimensione separata” dopo l’incidente in handibike del 19 giugno scorso a Pienza. Gliel’hanno creata all’interno della terapia intensiva neurochirurgica dell’ospedale San Raffaele di Milano, dove è ricoverato. Il campione paralimpico è in una bolla asettica dove lo monitorano ed evitano che entri in contatto con batteri. “Le probabilità che possa entrare in contatto con un agente patogeno sono al minimo”, ha dichiarato a Repubblica una fonte medica specializzata nell’assistenza e nella riabilitazione di pazienti neurochirurgici vittime di traumi violenti. La questione è delicata, infatti l’ultima operazione per la ricostruzione del cranio e delle ossa del volto, quella dello scorso settembre, era stata posticipata di giorni a causa di continue complicazioni di origine batterica. La moglie Daniela e il figlio Niccolò fanno visita ogni giorno all’ex pilota di Formula 1. I segnali che manda sono incoraggianti. Come ricostruito dal quotidiano, ogni mattina se i parametri sono in linea, viene trasferito su una sedia per la riabilitazione cognitiva e motoria.

ALEX ZANARDI: ATTESA PROTESI PER NUOVO INTERVENTO

Alex Zanardi risponde con “transitori e iniziali segni di interazione” agli “stimoli visivi e acustici”, in primis le voci di moglie e figlio. Le loro parole arrivano dalle cuffiette dopo essere state registrate secondo le indicazioni dei sanitari. “Per riattivare il cervello la percezione uditiva può concorrere a stimolare quella visiva”, il ragionamento fatto dai medici, secondo quanto riportato da Repubblica. Le stimolazioni – suoni e immagini – non coinvolgono più sensi contemporaneamente per capire la specificità della risposta di Zanardi. Dalle 8 alle 12 poi l’ex pilota di Formula 1 fa ginnastica riabilitativa indotta per busto, braccia e mani. “Quando finisce le sedute viene rimesso nel letto, e si addormenta”, racconta l’entourage del campione paralimpico. Poi le visite di moglie e figlio, ogni giorno da quando era ricoverato a Siena. Dopo il primo intervento di ripristino cranio-facciale di settembre, ne verrà effettuato un altro: si attende una protesi che stanno ultimando all’estero. I progressi sono eventi, ma Zanardi non si è mai risvegliato da quel 19 giugno. La speranza è che possa riuscirci anche con l’aiuto della sua famiglia, con quelle voci che lo accompagnano ogni giorno verso l’uscita del tunnel che si spera possa raggiungere presto.