La vedova di Lotha, Ottilia Senior, è felice e sollevata quando acquisisce la consapevolezza di aver individuato nella figura del Conte Alexander qualcuno che “si prenda carico delle responsabilità, con il quale ci si può consultare per il bene di tutti, prendendosi per mano, come avrei fatto con mio figlio”. Il conte Alexander Von Faber-Castell viene dunque inserito nell’attività di famiglia in qualità di socio e nel 1900 gli viene affidata la gestione degli affari. In seguito alla morte di Ottilia Senior, nel 1903, l’azienda viene eredita dalla Contessa Ottilia “Tilly”. In veste di socio congiunto, Alexander continua a ricoprire la carica di amministratore delegato. Ed è proprio grazie alla visione e alle sue strategie che l’azienda torna a prosperare e a raggiungere grandi traguardi. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Alexander von Faber-Castell, il marito di Ottilie
Si chiama Alexander von Faber-Castell, il marito di Ottilie von Faber-Castell, passata alla storia come la prima donna alla guida della nota azienda tedesca di cancelleria. A dire il vero, però, il loro fu più un lavoro di squadra, dal momento che – all’epoca – era assolutamente inusuale che una signora si dedicasse a tempo pieno all’attività imprenditoriale. La loro presenza congiunta in azienda fece sì che entrambi potessero condurre una vita poco stressante, per quanto ne sappiamo, vista anche la loro attiva partecipazione alla vita sociale del tempo a cui accennano le biografie. Insieme, i coniugi Faber-Castell ebbero anche cinque figli, tre femmine e due maschi; alla fine, fu Roland, l’unico sopravvissuto maschio, a essere designato come erede dell’azienda. Tilly, comunque, negli anni del suo governo, potè lasciare alla Faber-Castell un’impronta certo non indifferente.
Alexander von Faber-Castell e la crisi matrimoniale con Ottilie
L’apparente idillio dei primi anni di matrimonio lasciò il posto almeno a un po’ di disequilibrio allo scoppio della Prima guerra mondiale, quando Alexander von Faber-Castell fu costretto a trasferirsi in Belgio con grande dispiacere da parte di Ottilie. Raramente quest’ultima aveva la possibilità di recarsi a Stein, il che contribuì non poco ad allontanarli. Purtroppo, alla fine, Ottilie cedette alla tentazione di chiedere il divorzio: “Ho notato per un anno che i nostri sentimenti reciproci non sono più gli stessi” (22/06/1916). “Dopo giorni e notti difficili”, l’uomo accettò il divorzio, e – in seguito – divenne anche l’unico proprietario dell’azienda. Nel 1920 sposò la contessa Margit von Zedtwitz, da cui ebbe il figlio Radulf, morto nel 2004. Dal 1928 riposa nella tenuta sulla montagna di Schwanberg, vicino a Castell. La nonna di Ottilie, vedova del fondatore della A.W. Faber, parlò di lui come di un uomo “che accetta le responsabilità, con il quale ci si può consultare per il bene di tutti, prendendosi per mano, con la stessa facilità con cui sarebbe stato con mio figlio”.